Cronaca
DERBY Lazio Roma — Diffide tra i supporters giallorossi

DERBY Lazio Roma — Rei di aver aggredito altri tifosi giallorossi, non appartenenti alla loro fazione, poco prima del fischio d’inizio, 12 ultras dei gruppi Fedayn e Magliana sono stati denunciati dalla polizia e sottoposti a Daspo
I fatti risalgono al 2 marzo scorso. Intorno alle 20.30, poco prima del fischio d’inizio della stracittadina, circa 30 ultras si scagliarono contro alcuni ultras del gruppo Roma, che occupano la parte bassa della curva Sud, intenti a preparare la coreografia. Il gruppo di trenta ultras prima aggredì i supporter con calci, spinte e pugni, armati di cinte ed aste, quindi i momenti di tensione si spostarono anche fuori gli spalti.
Si trattò, nella fattispecie, di un vero e proprio raid contro i tifosi del gruppo Roma generato sia dall’esigenza di avere l’egemonia tra i vari gruppi della tifoseria giallorossa, sia dalla necessità di impedire a tutti costi l’esposizione della coreografia allestita senza il loro coinvolgimento.
Concluso il processo di indagine e di identificazione degli autori delle condotte violente, la Divisione Anticrimine ha emanato 12 provvedimenti Daspo. Sono stati disposti, nella fattispecie:
- 4 provvedimenti Daspo per la durata di 5 anni con obblighi di firma in quanto recidivi;
- 6 provvedimenti Daspo per la durata di 4 anni;
- 2 provvedimenti Daspo per la durata di 5 anni.
I provvedimenti in questione sono stati notificati e gli obblighi di firma convalidati dall’Autorità giudiziaria.
Cronaca
Il sequestro della scheda di memoria di una telecamera nasconde rivelazioni inaspettate?

VideoDellOrroreScoperto? La dash cam nascosta in auto potrebbe aver catturato il momento shock in cui Mark Samson ha occultato il corpo della sua ex fidanzata! #CasoSamson #MisteroUccisione #VeritàNascosta
La Dash Cam che Potrebbe Rivelare Tutto
Immaginate una telecamera che ha forse filmato l’attimo cruciale di un crimine sconvolgente: è ciò che sta intrigando gli investigatori nel caso di Mark Samson, il 23enne accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. La sua Ford Puma era equipaggiata con una dash cam, un dispositivo che potrebbe aver ripreso non solo la strada, ma anche l’interno del veicolo durante il carico del trolley contenente il corpo di Ilaria Sula. Mark stesso ha guidato la polizia verso la microsim nascosta in casa, alimentando la curiosità su cosa possa contenere quel filmato potenzialmente esplosivo. Se le immagini fossero ancora accessibili, potrebbero svelare dettagli inimmaginabili e confermare se il giovane ha agito in solitaria, come disperatamente afferma.
Prove e Confessioni Sotto i Riflettori
Mark sta fornendo indizi per dimostrare la sua versione dei fatti, come aver indicato un testimone che lo vide uscire da solo con il trolley il 26 marzo. Un dentista del palazzo ha persino notato il ragazzo svuotare il bagagliaio, forse per fare spazio alla valigia nera destinata a un burrone lontano. Ma cosa lo spinge a collaborare? Sembra che voglia eliminare ogni dubbio sul coinvolgimento dei suoi genitori, lasciando tutti a chiedersi: è davvero solo un atto di rimorso o c’è di più?Il Caffè e l’Attimo Fatale
Dall’autopsia emerge un dettaglio che accende l’immaginazione: Ilaria aveva nello stomaco solo caffè, senza tracce di cibo. Questo elemento fa eco alle dichiarazioni di Mark, che durante l’interrogatorio ha raccontato di aver accoltellato la 22enne intorno alle 11 del mattino, dopo una lite furiosa per un messaggio sul cellulare. Immaginate la scena: lei beve il caffè portato in camera, lui scoppia in rabbia, afferra un coltello e colpisce in un attimo di follia. Recentemente, Mark ha anche ammesso di non aver buttato via il telefono della vittima, ritrovato sotto il materasso dei genitori, e ha scritto una lettera in filippino alla madre, piena di rimorsi e appelli d’amore. Ora, mentre lei affronta un nuovo interrogatorio, la domanda è: quante altre sorprese nasconderà questa storia?
Cronaca
Il sindaco Gualtieri cita Papa Francesco per i piani sulle periferie trascurate.

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Le parole del primo cittadino
Il sindaco ha catturato l’attenzione con una dichiarazione che risuona di profonda continuità: “Il nostro impegno in linea con il pensiero del pontefice”. Ma cosa significa davvero questa scelta? Un impegno che potrebbe nascondere sorprese e ispirare dibattiti accesi tra cittadini e fedeli.
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In un momento carico di emozione, l’aula ha osservato un minuto di silenzio in onore del pontefice. Un gesto semplice, ma che sta suscitando curiosità: è l’inizio di qualcosa di più grande? Gli osservatori si chiedono quali altre iniziative potrebbero seguire, alimentando l’interesse della comunità.-
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