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ROMA Rebibbia: agenti aggrediti da un detenuto
ROMA Tre agenti della polizia penitenziaria sono stati aggrediti nel carcere di Rebibbia da un detenuto. A denunciare il fatto è il sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) e l’organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria.
«Un detenuto italiano dopo aver appiccato fuoco al materasso della cella ha minacciato il personale di polizia penitenziaria con una forchetta. Successivamente ha colpito l’ispettore presente con un pugno, procurato delle escoriazioni a un agente e a un altro la frattura di un dito», ha spiegato Leo Beneduci.
Il segretario generale dell’Osapp ha aggiunto che i poliziotti hanno prognosi dai 3 ai 25 giorni. «Continua lo stillicidio delle aggressioni nelle carceri italiane. Sono innumerevoli gli episodi di aggressioni ingiustificate verso gli agenti che operano nelle sezioni detentive. Da tempo sottolineiamo questa criticità senza che ancora dal dipartimento siano emanate direttive chiare sul contrasto del fenomeno», aggiunge.
Mentre il segretario nazionale per il Lazio del Sappe, Maurizio Somma, fa sapere che il responsabile è «un detenuto italiano già allontanato dal carcere di Campobasso per un’analoga aggressione ad altri agenti. Questo ennesimo episodio dovrebbe fare seriamente riflettere sulla necessità di adottare opportuni provvedimenti per scongiurare ulteriori fatti violenti contro poliziotti penitenziari».
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