Cronaca
ROMA Maxi rissa nel campo nomadi di via Candoni

ROMA Maxi rissa tra decine di persone nel campo nomadi di via Candoni. Una donna è stata ferita a una gamba.
I poliziotti sono dovuti intervenire domenica mattina a causa di una maxi rissa nel campo nomadi alla Magliana. Verso le 10.30 qualcuno del campo ha chiamato i soccorsi segnalando quanto stava accadendo. Diversi equipaggi della polizia si sono recati sul posto per riportare la calma. Una donna è stata portata in ospedale per una ferita da taglio a una gamba. La situazione si fa sempre più critica e pericolosa. Da diverso tempo nel campo, che versa in pessime condizioni igieniche, ci sono alcune faide.
Secondo gli investigatori sembra prevalere un gruppo bosniaco che regola i conti usando la violenza. Qualche giorno fa una rapina a una ottantenne su un autobus dell’Atac messa a segno da due minori nomadi. La coppia assaltò l’autobus nelle vicinanze del campo di via Candoni e scappò con la borsa dell’anziana rintanandosi fra le baracche. Alcuni passeggeri riferirono che non era la prima volta che accadeva. In passato minorenni avrebbero usato la tecnica della rapina a passante per poi rifugiarsi nel campo e fare perdere le tracce.
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La Scoperta Inaspettata
Una studentessa romana ha catturato l’attenzione di tutti dopo essere precipitata da un edificio abbandonato, un evento che ha suscitato domande e curiosità in tutta la città. Le autorità stanno indagando per svelare i dettagli di questa tragica vicenda, alimentando speculazioni su cosa possa averla portata in quel luogo pericoloso.
Il Nesso con l’Istituto Cinematografico
La giovane era iscritta all’Istituto Cinematografico Rossellini di via Libetta, un’istituzione rinomata per i suoi programmi innovativi nel mondo del cinema. Questo collegamento inaspettato fa sorgere interrogativi affascinanti: era forse in cerca di ispirazione per un progetto, o c’è qualcosa di più oscuro dietro questa storia? Le indagini promettono di rivelare verità sorprendenti.
Cronaca
Il sequestro della scheda di memoria di una telecamera nasconde rivelazioni inaspettate?

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La Dash Cam che Potrebbe Rivelare Tutto
Immaginate una telecamera che ha forse filmato l’attimo cruciale di un crimine sconvolgente: è ciò che sta intrigando gli investigatori nel caso di Mark Samson, il 23enne accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. La sua Ford Puma era equipaggiata con una dash cam, un dispositivo che potrebbe aver ripreso non solo la strada, ma anche l’interno del veicolo durante il carico del trolley contenente il corpo di Ilaria Sula. Mark stesso ha guidato la polizia verso la microsim nascosta in casa, alimentando la curiosità su cosa possa contenere quel filmato potenzialmente esplosivo. Se le immagini fossero ancora accessibili, potrebbero svelare dettagli inimmaginabili e confermare se il giovane ha agito in solitaria, come disperatamente afferma.
Prove e Confessioni Sotto i Riflettori
Mark sta fornendo indizi per dimostrare la sua versione dei fatti, come aver indicato un testimone che lo vide uscire da solo con il trolley il 26 marzo. Un dentista del palazzo ha persino notato il ragazzo svuotare il bagagliaio, forse per fare spazio alla valigia nera destinata a un burrone lontano. Ma cosa lo spinge a collaborare? Sembra che voglia eliminare ogni dubbio sul coinvolgimento dei suoi genitori, lasciando tutti a chiedersi: è davvero solo un atto di rimorso o c’è di più?
Il Caffè e l’Attimo Fatale
Dall’autopsia emerge un dettaglio che accende l’immaginazione: Ilaria aveva nello stomaco solo caffè, senza tracce di cibo. Questo elemento fa eco alle dichiarazioni di Mark, che durante l’interrogatorio ha raccontato di aver accoltellato la 22enne intorno alle 11 del mattino, dopo una lite furiosa per un messaggio sul cellulare. Immaginate la scena: lei beve il caffè portato in camera, lui scoppia in rabbia, afferra un coltello e colpisce in un attimo di follia. Recentemente, Mark ha anche ammesso di non aver buttato via il telefono della vittima, ritrovato sotto il materasso dei genitori, e ha scritto una lettera in filippino alla madre, piena di rimorsi e appelli d’amore. Ora, mentre lei affronta un nuovo interrogatorio, la domanda è: quante altre sorprese nasconderà questa storia?
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