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OMICIDIO VANNINI Nuove rivelazioni sul figlio di Ciontoli

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OMICIDIO VANNINI Nuove rivelazioni sul figlio di Ciontoli

<strong>OMICIDIO VANNINI Nuove rivelazioni sul figlio di Ciontoli.

OMICIDIO VANNINI Nuove rivelazioni sul figlio di Ciontoli. A fornirle la fidanzata, Viola Giorgini, di nuovo di fronte ai magistrati della procura di Civitavecchia. C’era anche lei infatti nella casa di Ladispoli la sera della tragedia. Ad ascoltarla, per circa un’ora, il procuratore capo, Andrea Vardaro, insieme al pm titolare del fascicolo, Roberto Savelli. Proseguono dunque i passi in avanti dell’indagine, dopo le parole del testimone Davide Vannicola. E’ stato quest’ultimo infatti a rivelare una confidenza choc del suo amico ed ex comandante della caserma dei carabinieri di Ladispoli, Roberto Izzo.

Titolare di una pelletteria a Tolfa, Vannicola, ai microfoni delle Iene, ha raccontato (versione confermata poi agli inquirenti) che Izzo gli avrebbe rivelato che a sparare a Marco Vannini il 17 maggio del 2015 sarebbe stato Federico Ciontoli. L’ex comandante dei CC scagiona dunque il padre Antonio, sottufficiale della Marina con un ruolo nei servizi segreti. Parole che sono costate un’indagine per «favoreggiamento in omicidio» e «falsa testimonianza» allo stesso Izzo, il quale però ha respinto ogni addebito.

Ignoti i motivi della nuova convocazione di Viola Giorgini. Forse la Procura vuole approfondirne la posizione in merito proprio alla testimonianza di Vannicola. Così infatti la giovane si esprimeva, intercettata il 18 maggio di quattro anni fa nella caserma dei carabinieri di Civitavecchia: «T’ho parato il c…». Parole oscure, rivolte al fidanzato dopo essere stata interrogata nell’immediatezza dei fatti.

A causa delle intercettazioni ambientali e della sua presenza nella villa dei Ciontoli al momento del ferimento di Marco, Viola era stata iscritta nel registro degli indagati dal sostituto procuratore, Alessandra D’Amore. Che ne aveva poi chiesto la condanna a 3 anni di carcere per omissione di soccorso. Un’accusa dalla quale in primo grado la Corte d’assise di Roma, presieduta dai giudici Anna Argento e Sandro Di Lorenzo, l’aveva però assolta. I magistrati non ascolteranno anche i Ciontoli, i quali hanno un giudizio pendente

Non si esclude però la convocazione in procura di altri informati sui fatti. Che si uniranno al brigadiere Manlio Amadori, ad altri due carabinieri di Ladispoli, ad alcuni stretti conoscenti di Izzo, alla sua ex moglie e anche alla compagna di Vannicola. Intanto si attende il verdetto della Cassazione, dopo la condanna in secondo grado per omicidio colposo dell’intera famiglia Ciontoli: il capofamiglia Antonio a 5 anni (in primo grado a 14 per omicidio volontario), a 3 la moglie, Maria Pezzillo e i figli, Martina e Federico. Mentre i genitori di Marco, chiusi nel loro dolore a Cerveteri, invocano «verità e giustizia».

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