Il Fatto del Giorno
ROCCA DI PAPA La morte del sindaco inguaia i tre indagati
<strong>ROCCA DI PAPA La morte del sindaco inguaia i tre indagati.
ROCCA DI PAPA La morte del sindaco inguaia i tre indagati. A loro i pm della Procura di Velletri contestano infatti ora il duplice omicidio colposo oltre al disastro colposo e lesioni. Nel registro degli indagati, dopo l’esplosione del 10 giugno, erano stati iscritti un geologo, il titolare della ditta di Frosinone che stava effettuando i lavori in prossimità della sede del municipio e il fratello, esecutore dell’operazione. Il geologo, per ordine del Comune, stava effettuando alcuni test su eventuali cavità presenti al di sotto degli uffici del municipio. Proprio qui vicino infatti è avvenuta la deflagrazione per una fuga di gas. Per la perforazione il geologo si era poi affidato alla ditta di Frosinone. Nell’esplosione erano rimaste ferite 14 persone, tra cui alcuni bambini.
Tra esse, il sindaco Crestini, eletto un anno fa con la lista civica “Insieme per Rocca di Papa”. Fu lui infatti l’ultimo a uscire da quelle stanze divorate dalle fiamme, per mettere in salvo tutte le persone rimaste intrappolate tra le macerie. Al momento del trasporto in ospedale, le sue condizioni sono apparse subito gravi. Profonde ustioni erano infatti presenti sul 35 per cento del corpo, in particolare sul viso e sulle mani. La sua lotta si è conclusa ieri, con il decesso al sant’Eugenio.
Per lui il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha ora proposto «la medaglia d’oro al valor civile». La motivazione, secondo il titolare del Viminale sta nel fatto che il sindaco si è «preoccupato di far uscire tutte le persone dal Comune in fiamme, ma il suo eroismo gli è costato la vita: il sindaco di Rocca di Papa ha lottato, ma nella notte è morto proprio per il troppo fumo inalato. Un pensiero commosso alla sua famiglia e a quella dell’altro dipendente comunale Vincenzo Eleuteri, deceduto cinque giorni fa, il 16 giugno».