Cronaca
ROMA Baby bulli in azione a Ponte Milvio: un ferito

ROMA Baby bulli in azione a Ponte Milvio: un ferito
ROMA Baby bulli in azione a Ponte Milvio. Il tutto per ben… due cappellini griffati. In venti o trenta in tutto, non si sono fatti scrupoli ad aggredire nel cuore della movida capitolina. Dove ormai rapinatori o semplici provocatori-teppistelli di ogni età la fanno da padrone. L’ultimo raid ha fatto finire un ragazzo in ospedale per un trauma cranico, mentre altri quattro, in preda al terrore, sono stati soccorsi dai genitori.
I protagonisti di questa movida sempre più molesta, soprattutto nei weekend, sono per lo più giovani, anche 14/15enni, provenienti da altri quartieri, abituati a bullizzare i loro coetanei, spesso per il gusto di farlo. «I ragazzi ormai hanno paura ad uscire, soprattutto nei fine settimana – racconta la mamma di uno degli aggrediti – a meno che non siano in gruppo. Così è stato giovedì sera, quando mio figlio 14enne si è visto con quattro amici, davanti alla chiesa». Proprio lì, in via della Farnesina, Davide (nome di fantasia) nota un gruppo numeroso, una trentina di ragazzi, alcuni arrivati con i motorini altri con le “macchinine”: non sono di Ponte Milvio, ma frequentano spesso la zona. Davide è con due amici che avevano appena acquistato due cappellini ‘griffati’, dal costo di circa 250 euro l’uno. Un premio dei genitori per i voti scolastici. All’improvviso, alcuni dei ragazzi si avvicinano a Davide e ai suoi amici e afferrano uno dei due berretti. «Hanno iniziato a tirarselo, tra di loro, quasi volessero giocarci – racconta Davide – prima di rubarglielo e andare via». Davide e i suoi amici provano a chiedere la restituzione del berretto al gruppo. Ma, dopo pochi minuti, altri teppistelli si prendono anche il secondo. «Hanno spintonato il nostro amico, gli hanno dato uno schiaffo e quando lui ha reagito – racconta la mamma di Davide – lo hanno preso a calci, anche colpendolo al volto». A quel punto, i ragazzi chiamano polizia e ambulanza. Il ragazzo ferito, classe 2004, viene portato dai sanitari del 118 al San Pietro Fatebenefratelli, in codice giallo, per una ferita al cranio. «Mio figlio e i suoi amici ormai sono terrorizzati – racconta ancora la mamma di Davide – Ormai è risaputo che ci sono soggetti violenti, che si fanno forza con le loro numerose comitive. Perché le forze dell’ordine non ci aiutano a proteggere i nostri ragazzi, che non dovrebbero vivere a questa età con la paura?».
«A Ponte Milvio ormai vengono da altri quartieri a fumare canne e spacciare – attacca un altro residente della zona – Arrivano da Tor Bella Monaca, dal Villaggio Olimpico, dalla Cassia. Questo è un porto di mare. Trent’anni fa, qui non entrava neanche una mosca se non eri di zona». Sotto accusa anche un minimarket, in via Orti della Farnesina, gestito da un cittadino del Bangladesh: «Vende birra e vino a giovani dai 14 anni in su: ho avvisato la polizia, ma il via via c’è ogni fine settimana». I genitori del ragazzo ferito, in questi giorni all’estero, a breve faranno denuncia alla polizia. «I ragazzi di Ponte Milvio sanno che girano coetanei in cerca di rogne – dice ancora la mamma di Davide – e non amano uscire da soli di casa. Ma vi pare giusto?». «Per favore, non metta il mio nome», si raccomanda Davide, «quelli poi vengono a cercarci».
Cronaca
Ilaria Sula, sequestrata la camera dell’auto usata da Samson per il trasporto del corpo della giovane donna.

#ScopertaChoc: La dash cam nascosta e le tracce di caffè che potrebbero ribaltare l’omicidio di Ilaria Sula?
La prova nascosta nell’auto
Mentre gli investigatori hanno sequestrato la dash cam nella macchina di Mark Samson, un dettaglio sorprendente emerge: potrebbe rivelare tutti i suoi spostamenti e cambiare il corso delle indagini. Tracce di caffè nello stomaco di Ilaria Sula, la studentessa della Sapienza uccisa dal suo ex fidanzato, suggeriscono che Samson non ha mentito su tutto. Immaginatevi la scena: un indizio minuscolo che potrebbe smascherare una rete di bugie.
Le rettifiche e le scoperte inaspettate
Samson, il ventitreenne accusato, sta finalmente collaborando, aiutando a ritrovare il telefono della vittima sotto il materasso dei suoi genitori e la micro sim nell’appartamento dove è avvenuto il delitto. Ma cosa nasconde questa telecamera? Gli esperti la analizzeranno per scoprire immagini cruciali: quando è stato caricato il corpo sull’auto, se Samson era solo e quali segreti ha registrato. È come un puzzle che si sta componendo pezzo per pezzo, lasciando tutti a chiedersi cosa emergerà.
Il ruolo delle tracce di caffè
Dalle analisi post-autopsia, emerge un fatto intrigante: lo stomaco di Ilaria era quasi vuoto, tranne per qualche residuo di caffè. Potreste non credere a quanto questo dettaglio sia decisivo! Amiche della vittima hanno confermato ai pm che non beveva caffè prima di dormire, indicando che l’omicidio è avvenuto la mattina del 26 marzo, proprio come dichiarato da Samson. Un indizio che fa sorgere mille domande: era davvero un gesto improvviso?
La confessione che lascia senza fiato
Nella sua ammissione, Samson ha raccontato di aver portato la colazione in camera a Ilaria, scoprendo messaggi di un altro ragazzo sul suo telefono. “L’ho uccisa con due coltellate”, ha detto, descrivendo un atto rapido e brutale con il coltello usato per la mortadella. Questo dettaglio non solo rafforza la sua versione, ma allontana i sospetti dal padre, che non era in casa al momento del fatto. Pensateci: un omicidio domestico con colpi di scena che coinvolgono l’intera famiglia.
Le bugie e i depistaggi svelati
Samson ha mentito su quasi tutto, dai messaggi alle modalità di occultamento del corpo in un trolley e poi in un dirupo. Ma ora, con queste nuove prove, emergono crepe nella sua storia. La madre è accusata di concorso nell’occultamento, mentre il padre sembra estraneo. È un intreccio di inganni che tiene tutti con il fiato sospeso: quante altre sorprese riserva questo caso?
Cronaca
L’intervista a Carl Brave: Il basket è la mia ossessione, dal canestro alla musica

#IlCantanteSegretoDalPassatoInaspettato 😲 Hai mai immaginato che il famoso cantante di “Notti brave amarcord” abbia un passato da calciatore in serie B, con una vita piena di colpi di scena e cambiamenti radicali?
L’Ascesa nel Mondo del Calcio
Il nostro protagonista ha iniziato la sua avventura sportiva tra i campi di Montecatini, dove ha giocato in serie B, attirando l’attenzione per le sue prestazioni. Ma cosa nascondeva dietro quel pallone? Una passione che sembrava destinata a grandi successi, prima che un evento inaspettato lo fermasse.
Il Momento del Cambio Drammatico
Dopo un lungo stop che ha messo in discussione tutto, il cantante ha sentito il bisogno di rivoluzionare la sua vita. “Vivere la strada” è diventato il suo mantra, un percorso di rinascita che ha trasformato le sue esperienze in storie da raccontare, lasciando tutti a chiedersi: cosa lo ha spinto a questo punto di svolta?
Il Ritorno sul Campo con Nuove Rivelazioni
Oggi, sul campo del Celio, si apre un capitolo inedito. Il cantante decide di condividere la sua storia in prima persona, mescolando musica e sport in un mix che promette sorprese. Preparati a scoprire dettagli che potrebbero cambiare tutto ciò che sai su di lui!
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