Cronaca
ROMA Stalking: innamorato perseguita collega per anni

ROMA Innamorato di un collega lo perseguita per anni. Tutto ciò incurante prima di un divieto di avvicinamento e poi dei domiciliari.
Questo il motivo per cui i carabinieri della stazione Salaria hanno arrestato un quarantatreenne romano con l’accusa di atti persecutori. Nel 2013 il collega dell’uomo era stato oggetto di numerosi atti persecutori come squilli anonimi per tutto il giorno, da parte dello stalker. Vicende denunciate ai carabinieri che al termine di accurate indagini si sono tradotte da parte del gip in una misura cautelare. Misura in cui si disponeva il divieto di avvicinamento e di comunicazione attraverso qualsiasi mezzo.
A maggio scorso però il ‘perseguitato’ ha iniziato di nuovo a ricevere numerose chiamate di uomini che chiedevano di incontrarlo. Sia sul cellulare che sulla linea fissa. Tutti parlavano di aver letto un suo annuncio. E così ha scoperto che erano stati creati alcuni profili fake associati ai suoi numeri di telefono. Profili che pubblicavano richieste di incontri su siti di annunci per uomini con orientamento omosessuale che avevano come foto il volto del suo stalker.
Così dopo una nuova querela i Carabinieri della Stazione Salaria al termine delle indagini hanno eseguito una nuova misura cautelare che ha disposto gli arresti domiciliari per lo stalker. Nonostante i domiciliari il quarantatreenne ha continuato a perseguitare la vittima con telefonate e post offensivi sui social. Violazioni segnalate dai carabinieri in Procura che hanno fatto scattare un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare da parte del gip che lo ha messo in carcere.
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Cronaca
Morto Grant Paterson, il turista ustionato nell’esplosione di Monteverde

È morto Grant Paterson, il turista scozzese di 54 anni ricoverato in ospedale dallo scorso 23 marzo, giorno in cui l’esplosione di una palazzina lo aveva travolto nel bed & breakfast dove alloggiava. Paterson era arrivato a Roma una settimana prima e aveva affittato un alloggio al civico 43 di via Vitellia.
Sui social aveva scritto: "È fantastico e le foto non rendono giustizia. Dato che sono solo, mi siedo ogni giorno in un posto diverso.” Poi, un commento ironico che oggi suona come un tragico presagio: “Questa dovrebbe essere una buona settimana, se non vengo ucciso in qualche modo assurdo.” Quattro giorni dopo, la tragedia.
La palazzina è esplosa, probabilmente a causa di una fuga di gas, proprio alla vigilia della partenza di Paterson. I carabinieri e i vigili del fuoco lo hanno estratto vivo dalle macerie, ma le sue ferite erano troppo gravi. Oggi è deceduto. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, ipotizza il reato di disastro colposo e omicidio colposo. Sul corpo dell’uomo verrà disposta un’autopsia, mentre carabinieri e vigili del fuoco continuano a indagare sulle cause dell’esplosione. La Procura ha incaricato un ingegnere per una consulenza tecnica e l’area resta sotto sequestro. Si cercano ancora possibili inneschi o bombole del gas sepolte sotto le macerie.
Cronaca
La paura per la propria vita

E’ morto il turista scozzese Grant Paterson, di 54 anni, a seguito di un grave incidente avvenuto il 23 marzo nel quartiere Monteverde a Roma, dove una palazzina è crollata. Paterson si trovava all’ospedale Sant’Eugenio con ustioni sul 70% del corpo. L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, indaga su possibili reati di disastro e omicidio colposo, e verrà disposta l’autopsia sul corpo del defunto.
Le indagini
Le indagini, condotte dai carabinieri e dai vigili del fuoco, mirano a chiarire le cause dell’esplosione e del crollo dell’edificio, e per questo è stata richiesta una consulenza tecnica. L’area dell’incidente è attualmente sotto sequestro.
Le autorità stanno esplorando due ipotesi: una fuga di gas, che potrebbe essere stata causata da un malfunzionamento o dalla presenza di bombole, oppure un gesto volontario da parte di Paterson. Ultimo in vacanza a Roma senza amici né famiglia, il turista aveva condiviso post sui social in cui scherzava: «Questa dovrebbe essere una buona settimana – se non vengo ucciso in qualche modo…».
In base alla distribuzione delle ustioni sul suo corpo, sembra che Paterson possa essere stato esposto a una fiammata da distanza ravvicinata. Le indagini continuano per chiarire le dinamiche esatte di quanto accaduto.
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