Cronaca
Respinti i ricorsi delle compagnie telefoniche

Respinti dal Consiglio di Stato i ricorsi presentati dalle compagnie telefoniche Fastweb, Wind-3 e Vodafone, contro le decisioni del Tar per le bollette telefoniche a 28 giorni.
Le compagnie per effetto della decisione dovranno restituire i “giorni illegittimamente erosi” dal giugno 2017, quando cambiarono le contabilità dei mesi. La sentenza del Tar, oggi confermata, prevedeva la ‘restituzione’ di questi giorni entro il 31 dicembre 2018. Il ricorso delle compagnie telefoniche però aveva bloccato la procedura. Il meccanismo sarà quello della compensazione con le fatturazioni future. Una cifra tra i 30 e i 50 euro a utente.
Il Codacons in una nota quantifica così l’indennizzo per le bollette a 28 giorni dopo la decisione del Consiglio di Stato. “Si apre definitivamente la strada ai rimborsi diretti in favore degli utenti. Questi attraverso il meccanismo della compensazione dei giorni erosi con le fatturazioni future dovrebbero ricevere un indennizzo. Rimborso quantificabile tra i 30 e i 50 euro ciascuno per le maggiori spese sostenute a causa dell’illegittima pratica delle bollette a 28 giorni.
Le compagnie telefoniche, come denunciato dal Codacons nei giorni scorsi, stanno giocando d’anticipo. Stanno offrendo ai propri clienti indennizzi sottoforma di minuti e traffico internet gratis ma i consumatori devono prestare massima attenzione. Tali offerte sono infatti a costo zero per le società della telefonia. Potrebbero non compensare il credito vantato dagli utenti per le fatturazioni a 28 giorni”.
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Cronaca
Sostegno al parco Nemorense: un evento di comunità

Domenica 30 marzo, il Parco Nemorense di Roma ha ospitato un evento dedicato al cinema libero e indipendente, finalizzato alla raccolta fondi per la creazione di una nuova area di proiezioni gratuite. L’iniziativa ha visto la partecipazione dei consiglieri del Municipio II, tra cui Arianna Camellini, Lucrezia Colmayer, Roberto Ferraresi e Andrea Rollin, che hanno espresso il loro sostegno a questa proposta culturale. Lorenzo Leonetti, organizzatore dell’evento, ha invitato la comunità a contribuire per arricchire l’offerta culturale del quartiere.
Iniziativa di solidarietà
La giornata ha attratto oltre 300 partecipanti, offrendo una varietà di attività ludiche curate da ArtLudik. Un pranzo sociale ha unito le famiglie, mentre le aste di beneficenza hanno permesso di contribuire a una causa nobile, rendendo l’evento ancora più emozionante. Massimiliano Maiucchi ha animato i bambini con filastrocche, dimostrando come la comunità possa unirsi per creare momenti indimenticabili.
Un talk sull’arte cinematografica
Il pomeriggio si è chiuso con un talk dedicato al cinema, moderato da Manuel Manfré e Flavio Toma, che ha visto la partecipazione di figure del settore. Enoch Marrella ha sottolineato l’importanza di nuovi spazi per il cinema, mentre Giuliano Girlando ha messo in luce il legame tra musica e cinema. Loredana Cannata ha discusso dell’industria cinematografica e Ernesto D’Argenio ha invitato a creare nuovi spazi per la condivisione di storie. La raccolta fondi proseguirà fino a luglio con l’obiettivo di realizzare 30 serate di proiezioni gratuite, continuando a promuovere la passione per il cinema nella comunità.
Cronaca
Francesca Mannocchi parla della sua esperienza con la sclerosi multipla e il ricorso alla sanità privata

Una paziente affetta da sclerosi multipla si trova costretta a rivolgersi a una struttura privata per i controlli necessari ogni sei mesi, poiché l’appuntamento pubblico è previsto a luglio in provincia di Frosinone, a 90 chilometri da casa. Questo le costerà 680 euro, una cifra ritenuta eccessiva, soprattutto considerando che la sanità pubblica dovrebbe garantire l’accesso alle cure.
A denunciare la vicenda è la giornalista Francesca Mannocchi, che ha condiviso la sua esperienza sui social, evidenziando il problema dell’accesso alle cure. Scrive: “Ogni sei mesi devo fare la mia terapia di Ocrelizumab per la sclerosi multipla… Dunque suggerisce di richiamare ‘in un altro momento’” dopo che ha provato ripetutamente a contattare il servizio sanitario della sua regione, il Lazio. Dopo giorni di tentativi, le è stato comunicato che “la prima risonanza magnetica disponibile è a luglio 2025 a Frosinone”.
Costretta a pagare, il costo delle analisi presso una clinica privata è stato confermato: “‘Costa 680 euro e c’è posto dopodomani’”. Mannocchi ha poi espresso la sua frustrazione, evidenziando come in molti non possano permettersi tali spese e rinuncino a cure vitali. Aggiunge: “È così — aggiunge — che si demoliscono le democrazie…”. In conclusione del suo post, cita l’articolo 32 della Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…”. La sua storia è diventata virale, evidenziando una questione comune a molti cittadini.
In risposta alla situazione, le opposizioni in Regione criticano la maggioranza. Sara Battisti del Pd ha dichiarato: “Liste d’attesa infinite, esami fondamentali disponibili solo a pagamento e un servizio pubblico al collasso: la vicenda Mannocchi è solo la punta dell’iceberg… È inaccettabile che chi soffre di malattie gravi, come la sclerosi multipla, debba pagare centinaia di euro per ricevere cure tempestive, mentre la Regione non garantisce nemmeno gli esami essenziali nei tempi dovuti”.
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