Cronaca
ROMA Impacchettano i ladri e li consegnano alla polizia

ROMA Impacchettano i ladri e li consegnano alla polizia. “Non stavamo dormendo se era quello che pensavano”, queste la parole dei condomini di un comprensorio di Torrespaccata che fra sabato e domenica hanno preso una coppia di ladri di appartamento e li hanno consegnati alla polizia.
IL RACCONTO DEI PROTAGONISTI
Dodici residenti di un comprensorio di quattro palazzine di via Angiolo Cassioli hanno bloccato due ladri. Come racconta Andrea D., quarantaduenne nato e cresciuto proprio in quegli appartamenti: “Qui al comprensorio di via Cassioli ci conosciamo tutti. Siamo 128 famiglie che vivono in queste quattro palazzine dove i nostri bambini giocano insieme e dove spesso passiamo giornate e serate negli spazi comuni del giardino condominiale. La scorsa settimana abbiamo trovato sotto una una ventina di portoncini degli appartamenti un ‘filo di Bostik (la colla sigillante ndr)”.
IL BOSTIK
Era martedì 9 luglio: “L’11 ed il 12 abbiamo poi proseguito nei nostri giri e il numero degli appartamenti segnati era arrivato a 58”. Il Bostik viene applicato nella parte bassa del portoncino di modo da poter valutare la presenza o meno di condomini nell’abitazione: “Se ci sono ed aprono la porta il filo di mastice salta e indica ai ladri il fatto che la casa non sia in quel momento disabitata”. Notati i primi segni i condomini hanno alzato la guardia: “Fino a quando uno di noi non li ha visti entrare nel comprensorio per fare probabilmente l’ultimo sopralluogo prima di entrare all’opera”.
SOPRALLUOGHI
Il residente di via Cassioli li osserva senza intervenire ed annota la targa della Mercedes Classe A nera utilizzata dalla banda di ladri per allontanarsi. Gli abitanti della palazzina scoprono che l’auto utilizzata per i sopralluoghi “era stata regolarmente noleggiata da un cittadino georgiano a Bolzano”. I condomini immaginano che i ladri possano entrare in azione nel fine settimana e non si fanno trovare impreparati. “In dodici – racconta Andrea D. – decidiamo di fare una ronda notturna e nasconderci in gruppi da quattro sui terrazzi condominiali del comprensorio dove viviamo”.
L’intuizione è giusta, intorno all’1:00 di notte fra il 13 e il 14 luglio su via Cassioli compare la Mercedes nera noleggiata a Bolzano. I ladri scavalcano la recinzione ed entrano in una delle quattro palazzine. Ma qui finiscono in trappola. “I quattro che si trovavano sul tetto del palazzo dove sono entrati scendono dal terrazzo mentre i restanti nove condomini salgono dalle scale da sotto, di fatto bloccandoli all’interno del condominio”.
Intanto arriva la polizia e gli agenti del Commissariato Casilino Nuovo che li trovano nel portone. “Li stavamo aspettando. Siamo delle persone per bene, oneste e che lavorano per garantire un futuro sereno ai nostri figli. Questo non ci ha impedito di tutelarci e di far arrestare una coppia di ladri senza la minima violenza”. Condotti negli uffici del commissariato di Torre Maura i due ladri sono stati identificati, arrestati e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Una monetina alla volta: il percorso verso 20.000 euro

#FurtoSottoTerra Hai mai immaginato che un semplice tecnico potesse rubare migliaia di euro dalle macchinette della metropolitana, trasformando il suo lavoro in una miniera d’oro? Scopri i dettagli scioccanti di questa storia che ha fatto tremare Roma!
I FATTI
In soli quattro mesi, un tecnico incaricato di riparare le biglietterie elettroniche dell’Atac ha messo a segno un colpo da maestro, sottraendo monete una dopo l’altra durante i suoi turni. Immagina la sorpresa quando si è scoperto che aveva accumulato ben 19.236,87 euro, una somma che ora deve restituire per intero. La Corte dei conti ha accolto le accuse della Procura, condannandolo per danno erariale, mentre in tribunale ha patteggiato due anni di reclusione per peculato. Ma come è stato possibile? Le indagini interne e i video delle telecamere lo hanno immortalato mentre svuotava le macchinette e riempiva la sua borsa di monetine.
L’INDAGINE
E se ti dicessimo che tutto è iniziato con una semplice verifica delle rendicontazioni? Dal 1° ottobre 2021 all’11 febbraio 2022, questo dipendente di una ditta esterna all’Atac ha sistematicamente depredato le macchinette nelle stazioni della metropolitana. La denuncia del responsabile della sicurezza ha innescato controlli rigorosi: appostamenti, analisi dei filmati e verifiche incrociate hanno puntato il dito su di lui, colpendolo quasi in flagrante. Da lì, l’inchiesta penale ha preso forma, portando al processo e alla condanna che ora fa scalpore. Chissà quanti altri segreti nasconde il mondo dei trasporti pubblici!
Cronaca
Scoperto un nascondiglio pericoloso nella casa di un 60enne: il ruolo inaspettato di un militare in pensione

#Hai mai immaginato di trovare una molotov per strada e finire dritto in tribunale? #MisteroAGarbatella #ArrestoSconvolgente
L’Incredibile Inseguimento
Un militare fuori servizio ha notato qualcosa di strano in un parco della zona Garbatella: un uomo di 60 anni, Valerio A., che si aggirava con una busta sospetta. All’interno, una molotov che, secondo il testimone, l’uomo avrebbe tentato di accendere. Con precedenti per droga, Valerio è stato seguito fino a una chiesa, dove ha appoggiato la bottiglia sugli scalini, venendo immediatamente arrestato. La scena ha tutti i contorni di un thriller urbano che lascia senza fiato.
Le Dichiarazioni Sbalorditive
In aula, durante il processo per direttissima, Valerio A. ha cercato di spiegare l’accaduto con una storia che ha suscitato non poca curiosità: “L’ho trovata per terra e volevo solo buttarla via”. Ma il pubblico ministero non ha creduto a questa versione, chiedendo la custodia cautelare in carcere. I giudici, però, hanno convalidato l’arresto senza disporre la detenzione, lasciando l’uomo libero in attesa del processo per detenzione di materiale esplosivo. Chissà quali altri segreti emergeranno?
Gli Scoperta Shock a Casa Sua
Le indagini non si sono fermate all’arresto: durante una perquisizione nell’abitazione del 60enne, sono saltati fuori altri materiali esplosivi, simili a fuochi d’artificio di Capodanno, nascosti in una scatola insieme a un fregio con stella rossa e falce e martello. Interrogato sui possibili legami politici, Valerio ha negato tutto: “Non ne so nulla, l’ho comprata così”. Ha poi raccontato di aver trovato la molotov per strada durante le pulizie post-Capodanno, cercando invano di smaltirla senza destare sospetti. Ma è davvero tutto un equivoco, o c’è di più in questa vicenda intrigante?
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