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OSTIA – Controlli dei Carabinieri per spaccio di droga: trovati 130 chili

OSTIA – Controlli dei Carabinieri per spaccio di droga: trovati 130 chili, denunciate ben 5 persone
OSTIA Controlli dei Carabinieri per spaccio – Oltre 60 Carabinieri impiegati più il reparto specializzati del Nucleo Cinofili Carabinieri di Santa Maria di Galeria, con le unità cinofile per la ricerca della droga, e del Raggruppamento Aeromobili Carabinieri di Pratica di Mare, con l’elicottero dell’Arma per l’ampia visione dall’alto. Tutti questi elementi, hanno partecipato all’indagine per i controlli sul litorale romano. Specialmente nelle piazze di spaccio a Ostia Ponente, ovvero nella zona di piazza Gasparri e zona Idroscalo, Tor San Michele, il centro e il lungomare, per proseguire poi nell’entroterra. Lì sono state arrestate 5 persone, una denunciata, sono stati sequestrati ben 130 chili di droga e armi clandestine.
Un uomo, è stato individuato e risulta notoriamente disoccupato, che da qualche giorno aveva iniziato a tenere uno stile di vita molto al di sopra delle sue possibilità economiche; è stato proprio questo che ha indotto i Carabinieri a iniziare il monitoraggio dei suoi movimenti. Ieri la perquisizione della sua abitazione ha consentito di scovare quasi 130 kg. tra hashish e marijuana, pistole (di cui una con la matricola abrasa e una rubata nel luglio 2015 a Roma) corredate dalle relative munizioni, oltre 10.000 euro di denaro contante provento dell’illecita attività, una macchinetta conta-banconote nonché tutto il materiale per la pesa ed il confezionamento della droga. Il pusher è stato immediatamente arrestato e trattenuto in caserma in attesa dell’udienza di convalida, mentre quanto rinvenuto è stato sequestrato.
È stato altresì arrestato un 47enne, conosciuto agli Uffici e già affidato in prova ai servizi sociali a seguito di reati in materia di stupefacenti. Nel corso di un rituale controllo effettuato nell’abitazione del malfattore, i Carabinieri hanno rinvenuto all’interno del suo giardino 21 piante di marijuana. Il pusher dal “pollice verde” è stato così sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa delle decisioni del magistrato, mentre la sua piccola coltivazione è stata sequestrata.
A piede libero, invece, è stato denunciato un giovane studente, che si trovava già sotto la lente d’ingrandimento dei Carabinieri, sorpreso all’interno della propria abitazione con numerose dosi di marijuana, tutto il materiale occorrente per il confezionamento dello stupefacente e circa 600 euro in contanti. Il giovane, che allo stato risultava incensurato, è stato così denunciato in stato di libertà, mentre la droga, il denaro contante e i restanti materiali rinvenuti, sono stati sequestrati.
I Carabinieri di Ostia hanno anche arrestato, su disposizione della Corte d’Appello di Roma, una donna 33enne cubana. L’arresto è stato reso possibile a seguito delle indagini poste in essere dai citati militari, che hanno consentito di identificare la donna quale responsabile di una violenta rapina ad un pensionato, perpetrata alcuni giorni prima ad Ostia. Il magistrato, condividendo pienamente con i risultati dell’attività investigativa dei Carabinieri, ha disposto l’immediato arresto della delinquente, che è stata ristretta presso la casa circondariale di Roma Rebibbia.
Sempre in carcere sono finiti altri 2 uomini, con trascorsi penali alle spalle. Il primo, già agli arresti domiciliari, era stato arrestato alcuni giorni prima dai Carabinieri che lo avevano sorpreso all’esterno della propria abitazione; nei suoi confronti il magistrato ha disposto l’immediata traduzione presso la casa circondariale di Roma Rebibbia. Il secondo, che già si trovava in carcere per altra ragione e che nei mesi precedenti era stato arrestato –in due differenti occasioni– per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ha visto aggravarsi la propria posizione, cumulando un ulteriore ordine di carcerazione.
I numerosi posti di controllo alla circolazione stradale, attuati anche nella notte sulle arterie principali e secondarie hanno consentito di controllare 142 veicoli, identificare 281 persone, segnalandone 3 alla Prefettura di Roma per l’uso personale dello stupefacente. Sono state rilevate, altresì, molteplici infrazioni al Codice della Strada nel cui ambito venivano ritirate le patenti di guida a 4 giovani che si erano messi alla guida in stato di ebrezza alcoolica e ad un’automobilista che è stato anche denunciato alla Procura della Repubblica di Roma, “pizzicato” con un tasso alcoolemico pari a 1,5 grammi/litro e, pertanto, di molto superiore a quello consentito (0,5 grammi/litro); immediato è stato il sequestro del veicolo e la sospensione della patente.
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Chiarezza e Verità sulla Consacrazione Episcopale e sulla Prelatura Internazionale di S. E. Mons. Salvatore Micalef
Dopo il comunicato della diocesi di Roma, arriva la risposta di Monsignor Salvatore Micalef. che riportiamo integralmente come diritto di rettifica.
“Negli ultimi tempi, un comunicato diffuso dalla Diocesi di Roma ha cercato di mettere in discussione la posizione ecclesiastica e la validità della consacrazione episcopale di S. E. Mons. Salvatore Micalef. Tale dichiarazione, priva di fondamenti dottrinali e giuridici, necessita di una doverosa smentita alla luce del Magistero della Chiesa, dei documenti ufficiali e della Tradizione apostolica. È fondamentale ristabilire la verità, evitando che informazioni fuorvianti possano generare confusione tra i fedeli.
La Validità della Consacrazione Episcopale nella Dottrina della Chiesa
La Chiesa cattolica ha sempre riconosciuto che la validità della consacrazione episcopale dipende da tre elementi essenziali:
- La successione apostolica ininterrotta, trasmessa attraverso l’imposizione delle mani da parte di un vescovo validamente consacrato.
- L’uso di una formula sacramentale valida, in conformità con la Tradizione liturgica della Chiesa.
- L’intenzione corretta di chi conferisce l’ordinazione, ossia la volontà di conferire il sacramento secondo ciò che la Chiesa intende.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 1556) afferma chiaramente che “perché il ministero ecclesiale sia valido, è necessario che i vescovi siano consacrati nella successione apostolica”. Inoltre, la Costituzione Dogmatica Lumen Gentium del Concilio Vaticano II conferma che l’episcopato trasmette la pienezza del sacramento dell’Ordine, garantendo la continuità della missione apostolica.
Nel caso di S. E. Mons. Salvatore Micalef, tutti questi requisiti sono pienamente rispettati. La sua consacrazione episcopale è avvenuta secondo la successione apostolica valida e con la giusta intenzione sacramentale, rendendola indiscutibilmente valida, indipendentemente da eventuali contestazioni disciplinari o giurisdizionali.
L’Insegnamento della Dominus Iesus e il Principio della Successione Apostolica
Il documento Dominus Iesus, promulgato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nel 2000 sotto la guida del Cardinale Joseph Ratzinger, ribadisce che la validità dei sacramenti amministrati al di fuori della giurisdizione canonica della Chiesa di Roma deve essere giudicata in base alla successione apostolica e alla validità sacramentale.
In particolare, Dominus Iesus chiarisce che le comunità ecclesiali che conservano il sacerdozio e l’episcopato validi, anche se non in piena comunione con la Santa Sede, partecipano autenticamente alla trasmissione della Grazia sacramentale. Questa affermazione, che si fonda sulla Tradizione della Chiesa, dimostra che la validità di un vescovo non può essere messa in discussione sulla base di semplici dichiarazioni prive di fondamento teologico.
La storia della Chiesa dimostra che esistono numerosi casi in cui vescovi consacrati validamente al di fuori della struttura canonica della Chiesa di Roma sono stati poi riconosciuti per la legittimità della loro ordinazione. Il principio della successione apostolica è la chiave di lettura principale, al di là di qualsiasi interpretazione giuridico-amministrativa.
L’Appartenenza di S. E. Mons. Salvatore Micalef alla sua Prelatura Internazionale
Un altro punto fondamentale da chiarire riguarda l’appartenenza ecclesiastica di Mons. Micalef. Egli è a capo di una Prelatura Internazionale, riconosciuta nella sua struttura e missione pastorale.
Il Codice di Diritto Canonico prevede la possibilità di esistenze di giurisdizioni speciali, come prelature personali e circoscrizioni ecclesiastiche autonome. Queste realtà, pur non essendo necessariamente soggette alla giurisdizione della Diocesi di Roma, operano legittimamente nel tessuto ecclesiale e pastorale.
Le prelature internazionali, in particolare, svolgono un ruolo fondamentale nell’evangelizzazione e nell’assistenza spirituale a specifiche comunità di fedeli. La loro esistenza è pienamente conforme alla Tradizione ecclesiastica e non può essere arbitrariamente delegittimata da dichiarazioni non supportate da alcuna autorità dottrinale.
Chiarezza sulla Falsa Dichiarazione della Diocesi di Roma
Alla luce di queste considerazioni, risulta evidente che il comunicato della Diocesi di Roma è privo di fondamenti dottrinali e giuridici. L’episcopato di Mons. Salvatore Micalef è valido secondo i criteri stabiliti dalla Chiesa stessa e non può essere messo in discussione sulla base di dichiarazioni che hanno più una finalità disciplinare che teologica.
Il Codice di Diritto Canonico (can. 1012) stabilisce che la consacrazione episcopale è conferita per imposizione delle mani e preghiera consacratoria. Se questi elementi sono presenti, la validità del sacramento è garantita. Inoltre, l’enciclica Apostolicae Curae di Papa Leone XIII e numerosi altri documenti magisteriali confermano che la validità di un’ordinazione deve essere distinta dalla sua liceità disciplinare.
Conclusione
Di fronte a queste evidenze, è chiaro che qualsiasi tentativo di delegittimare la consacrazione episcopale e la missione pastorale di S. E. Mons. Salvatore Micalef non trova alcuna giustificazione teologica o giuridica.
La Chiesa ha sempre riconosciuto la validità sacramentale fondata sulla successione apostolica e sull’intenzione corretta, indipendentemente da eventuali dispute disciplinari. La Prelatura Internazionale guidata da Mons. Micalef rappresenta una realtà ecclesiale autentica, il cui servizio pastorale non può essere negato sulla base di affermazioni infondate.
La verità deve sempre prevalere, ed è dovere di tutti i fedeli cercare la chiarezza attraverso i documenti ufficiali del Magistero della Chiesa, evitando di lasciarsi influenzare da dichiarazioni che non trovano riscontro nella dottrina cattolica.”
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GPU cloud computing: la rivoluzione di Seeweb con i chip AMD InstinctTM MI300X

Roma – Sta per iniziare una nuova fase nel mondo del cloud computing: Seeweb ha lanciato in anteprima per l’Italia servizi di GPU cloud supportati dai potenti chip AMD InstinctTM MI300X e dalla suite software ROCmTM, aprendo nuove opportunità per l’intelligenza artificiale e i calcoli ad alte prestazioni.
Seeweb si distingue in Europa come uno dei primi provider ad offrire soluzioni cloud basate su questi chip avanzati. Il servizio Cloud Server GPU con GPU AMD Instinct MI300X, inoltre, si avvale della tecnologia Lenovo ThinkSystem SR685a V3.
Il modello cloud si è consolidato come la soluzione ideale anche per l’intelligenza artificiale, così come per i carichi di lavoro più tradizionali, grazie alla sua semplicità, flessibilità e scalabilità, anche a breve termine. Il cloud computing con GPU è efficace per una vasta gamma di applicazioni, tra cui l’inferenza AI, il calcolo ad alte prestazioni (HPC) e il training dell’intelligenza artificiale.
La soluzione basata su chip AMD offre un ottimo rapporto qualità-prezzo, mentre il software open dell’ecosistema ROCm AMD Instinct è proposto da Seeweb su server equipaggiati con 8 GPU, ciascuna con chip MI300X. La configurazione include 265 vCPU, 2048 GB di RAM e 16 TB di spazio su disco.
Carichi di lavoro AI e HPC
Il chip AMD Instinct MI300X è stato sviluppato per ottimizzare i carichi di lavoro legati al calcolo ad alte prestazioni (HPC) e all’intelligenza artificiale (AI). Grazie alla memoria dall’ampia capacità e la sua architettura particolarmente avanzata, si rivela particolarmente adatto in diversi ambiti, tra cui: simulazioni scientifiche, imaging in campo medico, data mining e analisi predittiva, rendering 3D, addestramento ed inferenza di modelli AI.
Il mercato globale del GPU cloud computing con AMD
L’adozione di modelli di intelligenza artificiale basati su chip AMD sta crescendo rapidamente, affiancando i modelli già consolidati. I sistemi che supportano queste soluzioni sono realizzati sia da fornitori tradizionali che da nuovi attori del settore. La lista dei principali operatori continua ad ampliarsi, e tra questi si possono notare sia piccole che grandi società.
Piccole realtà
Alcuni provider cloud, come RunPod.io (Texas) e TensorWave.com (Nevada), hanno iniziato ad incorporare i chip MI300X nei loro sistemi, con prezzi variabili in base alla configurazione per l’uso del cloud.
Grandi società
Già nel 2024, Oracle ha reso disponibili gli acceleratori AMD MI300X nella propria infrastruttura cloud, mentre IBM ha annunciato l’integrazione dei chip AMD Instinct MI300X nel suo servizio cloud a partire dal 2025. Microsoft, invece, propone il servizio ND MI300X su Azure. Anche Meta ed OpenAI stanno considerando l’inserimento di questi chip nei loro ecosistemi.
L’offerta di Seeweb
Con l’integrazione delle GPU AMD MI300X nella propria offerta di servizi cloud per l’intelligenza artificiale, Seeweb ha ampliato le opzioni tecnologiche a disposizione delle aziende, mantenendo il suo impegno verso la libertà di scelta e l’assenza di vincoli o limitazioni tecnologiche, garantendo elevati livelli di affidabilità e prestazioni dell’infrastruttura.
Nello specifico, i nuovi Cloud Server GPU si basano sulla piattaforma Lenovo ThinkSystem SR685a V3, progettata per supportare GPU di ultima generazione ad alte prestazioni. A ciò si affianca un modello commerciale flessibile, che consente di usufruire del servizio in modalità on demand, con una tariffazione basata sull’effettivo utilizzo.
Antonio Baldassarra, CEO Seeweb ha affermato che l’integrazione delle GPU AMD MI300X nel cloud Seeweb espanderà l’offerta Cloud GPU, permettendo alle aziende di gestire carichi complessi con un’architettura avanzata e maggiore memoria, ideale per modelli LLM avanzati. ha poi confermato che l’infrastruttura Lenovo ThinkSystem SR685a V3 accelererà applicazioni in ricerca scientifica, modellazione e rendering ad alte prestazioni.
Massimo Chiriatti, CTIO di Lenovo ha affermato che l’azienda contribuisce attivamente allo sviluppo del mercato dell’intelligenza artificiale per le imprese italiane ed europee, collaborando con i professionisti di Seeweb per progettare soluzioni che combinano alte prestazioni ed efficienza operativa.
Grazie a questa partnership, Seeweb può contare su un leader globale del settore IT, beneficiando di strumenti e servizi per accelerare i risultati e migliorare la produttività aziendale. Queste soluzioni rappresentano una scelta strategica per l’evoluzione del modello di business di Seeweb, rafforzandone la posizione nel mercato AI.
Per maggiori informazioni è possibile visitare: https://www.seeweb.it/prodotti/cloud-server-gpu
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