Cronaca
PAVONA Rapina in villa: attimi da incubo per una famiglia

PAVONA Rapina in villa: attimi da incubo per una famiglia.
PAVONA Rapina in villa. Un’ora e mezza da incubo per una famiglia. Padre, madre e figlio tenuti in ostaggio da cinque malviventi pistola in pugno. E’ accaduto sabato notte, in via di Santa Maria in Fornarola. I banditi hanno aspettato l’uscita dell’ultimo ospite, seguito dal proprietario della villa, G.M. 56 anni, noto imprenditore della zona, per attivare l’allarme notturno. Erano le 3,30, era appena finita la festa dei 50 anni della moglie, a suon di musica, fuochi d’artificio e 80 invitati a bordo piscina.
I rapinatori, appostati all’esterno, muniti di passamontagna, sono entrati in azione non appena il padrone di casa si è avvicinato al cancello. Quest’ultimo, proprietario di un concessionario di automobili, ha provato a reagire, ma, dopo una breve colluttazione, è caduto a terra. A quel punto, insieme alla moglie e al figlio, è stato costretto a sedersi sul divano. Forse i malviventi lo conoscevano, perché hanno agito con sicurezza, alla fine di una festa importante, in una via isolata nonostante un paio di volte nella notte passa anche la vigilanza privata.
Una notte da incubo per la famiglia, sotto choc. I cinque hanno rovistato nelle stanze e messo tutto a soqquadro, arraffando due orologi, 20mila euro in contanti e altri monili. Non contenti, hanno chiesto dov’era la cassaforte. Uno dei cinque era italiano, gli altri sembravano dell’Est Europa. Quando l’imprenditore ha risposto «Non ce l’ho», l’hanno malmenato (causandogli lievi contusioni, medicate dal 118) sempre sotto la minaccia della pistola. Poi si sono fatti consegnare la chiave dell’armadietto blindato in cui erano custoditi 4 fucili e due pistole. Quindi hanno chiesto la chiave del cancello e sono fuggiti minacciando: «Chiamate la polizia solo dopo mezz’ora che siamo andati via». I banditi parlavano tra loro con il walkie talkie e portavano l’auricolare. Alle cinque è infine stato allertato il commissariato di polizia di Albano.
Già nell’ottobre del 2014 l’imprenditore aveva subito una rapina molto simile. In quel caso in tre, armati, presumibilmente dell’Est Europa, avevano atteso nel parco il rientro della famiglia. Avevano poi costretto la moglie a disinserire l’allarme, sottoponendo tutti a 40 interminabili minuti di terrore.
E non è l’unico caso nella zona, a ridosso della via del Mare, all’estrema periferia di Pavona, dove c’è chi trova i cani da guardia avvelenati. «La verità è che c’è tanta gente invisibile che vive in scantinati, capanni e casali abbandonati, di cui non sappiamo nulla», dice un abitante di via di Santa Maria. Ogni giorno avvengono rapine in supermercati, farmacie, banche, ville. Ad attuarle bande spregiudicate e armate fino ai denti, che conoscono bene il territorio e le abitudini delle vittime.
Marco Moresco, coordinatore del Comitato cittadino per la salute e la sicurezza pubblica, denuncia gli scarsi controlli: «Troppe zone degradate, insediamenti abusivi, serve più sicurezza, sulle vie principali come la via del Mare sono necessarie le telecamere. Così è invivibile, hanno tutti paura».
Cronaca
Giovanni Ante, il carabiniere centenario sopravvissuto alla deportazione nazista del ’43, al centro della celebrazione del 25 aprile a Ciampino

Hai mai sentito la storia di un eroe di 103 anni che ha sfidato i nazisti e salvato centinaia di vite in un colpo di audacia? #25Aprile #EroiDimenticati #StorieIncredibili
La Celebrazione Emozionante a Ciampino
Questa mattina, a Ciampino, vicino Roma, si è svolta una commemorazione del 25 aprile carica di emozioni, dedicata alla liberazione dell’Italia dal regime nazifascista. L’evento ha attirato centinaia di persone, con momenti che hanno lasciato tutti senza fiato, mentre si rievocavano storie di coraggio e sopravvivenza che sembrano uscite da un film.
I Protagonisti Straordinari
Al centro dell’attenzione c’era Giovanni Ante, un ex maresciallo dei carabinieri di 103 anni, originario della Puglia, che ha condiviso la sua incredibile esperienza. Durante la seconda guerra mondiale, Ante operò eroicamente per salvare colleghi, cittadini ed ebrei a Roma, sfuggendo miracolosamente al rastrellamento nazista del 1943. Accanto a lui, il partigiano 94enne Angelo Nazio ha aggiunto un tocco di emozione, rendendo l’evento un vero e proprio tuffo nel passato. La sindaca Emanuela Colella ha premiato entrambi con una medaglia raffigurante il crest della città, un gesto che ha fatto impazzire i presenti per l’intensità del momento.
Testimonianze che Fanno Rabbrividire
Giovanni Ante, ancora lucido e in ottima salute, ha ricordato i drammatici eventi del 1943, quando, da giovane carabiniere alla stazione dell’Arma di Trastevere, si nascose in sotterranei per evitare il pericolo e aiutò molti a sopravvivere agli orrori del regime. La sua famiglia era al suo fianco, e l’emozione ha contagiato i circa trecento partecipanti, tra agenti della Polizia Locale, Guardia di Finanza, Carabinieri e altre forze dell’ordine, oltre a rappresentanti dell’Anpi e della Protezione Civile. Non crederai a come queste storie di eroismo nascosto continuino a ispirare tutti.
Cronaca
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