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ROMA Emergenza rifiuti: Raggi ancora contro Zingaretti

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ROMA Emergenza rifiuti: Raggi ancora contro Zingaretti

ROMA Presente all’inaugurazione del corridoio filobus la Sindaca Virginia Raggi interpellata sull’emergenza rifiuti e sulle polemiche con la Regione Lazio è tornata ad attaccare il presidente Zingaretti.

La Raggi di nuovo contro Zingaretti: “Oggi Ama ci darà i dati per l’apertura degli altri siti regionali, quindi capiremo se i flussi sono partiti. Su tutto il resto mi sembra di aver dimostrato chiaramente che alcuni impianti non sono stati aperti da subito come prevedeva l’ordinanza. Da inizio giugno, da quando gli impianti di Malagrotta sono andati in manutenzione, Ama ha lavorato con turni straordinari. I lavoratori si sono messi a disposizione h24 e li ringrazio. È un momento di grandissimo lavoro, non ci fermiamo. Sicuramente questa apertura di altri siti regionali è fondamentale come altrettanto lo è il lavoro che stiamo facendo, il lavoro per trovare dei siti di destinazione all’estero”.

LA PROTESTA DEL SINDACO DI APRILIA

Sia sabato che domenica la Raggi ha postato sulla sua pagina Facebook i sopralluoghi fatti al Rida di Aprilia per dimostrare che l’ordinanza di Zingaretti “lascia ancora la spazzatura a terra”. Alla sindaca aveva replicato l’assessore regionale Massimiliano Valeriani spiegando che “la prima cittadina era perfettamente a conoscenza che avrebbe trovato l’impianto Rida chiuso, poiché, come abbiamo spiegato, si adeguerà all’ordinanza lunedì. Basta folli polemiche, aiutiamo Roma”. A protestare contro l’ordinanza regionale anche il sindaco di Aprilia (dove sorge l’impianto Rida) Antonio Terra: “Siamo stufi di dover ripetere che non è possibile scaricare sui Comuni del Lazio le inefficienze della Capitale rendendo di fatto il territorio regionale la pattumiera di Roma”.

IL BLOG DELLE STELLE

Anche il Blog delle Stelle interviene attaccando la Regione: “È ora di dire basta. Roma e i romani non possono essere ostaggio di un personaggio come Zingaretti che utilizza le istituzioni che presiede per meschini giochi politici. Da oltre un mese Roma aspetta l’ordinanza regionale che consenta ad Ama di portare i rifiuti negli impianti di smaltimento. Messo alle corde, Zingaretti ha diramato l’ordinanza. Ma si tratta di un’ordinanza inapplicabile. Per questo gli impianti hanno i cancelli chiusi e i camion non possono scaricare i rifiuti che Ama raccoglie ogni giorno, e che restano quindi per strada. Gli operatori Ama lavorano a ritmo continuo anche di sabato e domenica in condizioni non facili per il bene della città. Ormai è chiaro Zingaretti vuole gettare la città nel caos rifiuti per colpire politicamente Virginia Raggi”.

Infine la Sindaca risponde su Twitter alle voci che la vedrebbero isolata all’interno del movimento: “Da alcuni media ennesimo e inutile tentativo di dividerci. Il @Mov5Stelle è compatto. Con @luigidimaio rapporto solido. Uniti #ATestaAlta”.

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Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

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Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Un’ultima notte da solo al pianoforte, come ha fatto per una vita. Poi basta. Rick Wakeman, storico tastierista britannico già membro degli Yes del periodo d’oro, gli anni Settanta, dice addio a questo tipo di concerti.

Il saluto di un’icona della musica

Wakeman ha comunicato la conclusione della sua carriera dedicata a concerti solisti, dopo aver deliziato i fan con le sue esibizioni per anni. I suoi concerti hanno sempre rappresentato una fusione di virtuosismo e passione, rendendoli un’esperienza unica per il pubblico.

Un legame con il passato

Noto per il suo lavoro con gli Yes, Wakeman ha segnato un’era della musica rock progressive. Ora, con il suo ritiro dai concerti al pianoforte, si chiude un capitolo che ha incantato generazioni di ascoltatori.

Il futuro della musica per Wakeman

La decisione di Rick Wakeman segna un cambio significativo nella sua carriera. Sebbene chiuda questa porta, il suo contributo alla musica rimarrà impresso nella storia. Il tastierista promette di continuare a essere presente nel panorama musicale, ma con modalità diverse.

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Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

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Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.

LA BANDA

Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.

IL DNA

Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.

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