Cronaca
ROMA Carabiniere senza assicurazione ne combina di tutti i colori: condannato

ROMA Carabiniere senza assicurazione ne combina di tutti i colori: condannato.
ROMA Carabiniere senza assicurazione ne combina di tutti i colori. Oltre a circolare senza il talloncino assicurativo, il militare ha infatti prima provocato un incidente e poi è scappato. Infine, non contento, ha simulato il furto dell’auto: in questo modo, se fosse stato individuato, avrebbe potuto dire che non era lui alla guida. Il suo tentativo di sfuggire all’accusa di aver causato un tamponamento che ha provocato tre feriti è stato però vano.
A lui è infatti risalita la vittima del sinistro, un avvocato romano. E così ieri il militare è stato condannato a 1 anno e mezzo di carcere per simulazione di reato, omissione di soccorso e lesioni. Accuse sempre negate di fronte al giudice. Ad inchiodarlo però proprio l’avvocato, all’epoca studente di giurisprudenza. Convocato nel comando dell’Eur, il legale ha infatti riconosciuto la Mercedes che aveva urtato la sua Panda. Una versione incredibile per gli stessi colleghi dell’appuntato, che però alla fine la conferma: «Ero senza assicurazione, ho avuto paura». Parole che sfortunatamente non potranno essere utilizzate in aula, in quanto rese in assenza di un difensore.
Il caso risale a gennaio 2012. Dopo tre anni di indagini e quattro di processi, sono state dichiarate le responsabilità del militare. Nel frattempo l’automobilista danneggiato si è laureato ed è deciso a fare il penalista. Complice proprio la condanna per lo speronatore, ottenuta grazie alla caparbietà della responsabile dello studio legale presso il quale ha svolto la pratica. Il carabiniere in aula si è difeso sostenendo che l’auto gli era stata rapinata sulla via Ardeatina da un uomo, probabilmente armato di pistola, mentre tornava in una foresteria dell’Arma. Ma i giudici non gli hanno creduto.
Cronaca
I Maranza sono un problema anche per Roma. Arrestato 23enne a Trastevere

Ha selezionato con i suoi complici la sua vittima tra un gruppetto di ragazzi che si intrattenevano a fine serata, in Piazza Trilussa.
Dopo averli avvicinati con una scusa, mentre uno di loro si intratteneva con il resto del gruppo, gli altri tre hanno accerchiato la vittima spingendola a terra per strapparle la catenina d’oro dal collo. Dopo il primo tentativo non andato a buon fine, hanno provato a “rifarsi” sul marsupio, ma il giovane è riuscito a divincolarsi e a scappare. Non paghi della violenza agita poco prima, i tre lo hanno raggiunto per colpirlo prima con una bottiglia di vetro e a calci, riuscendo così a guadagnarsi il bottino preso di mira e a fuggire via.
Le indagini della Polizia di Stato hanno preso il via dalle dettagliate descrizioni fornite dalla vittima in sede di denuncia, con tanto di “primo piano” fornito dalle immagini di videosorveglianza delle telecamere presenti nella piazza romana. Quelle immagini “catturate” si sono trasformate, così, nell’ “identikit” di un tunisino di 23 anni che è stato bloccato, una settimana dopo, dagli agenti del Commissariato Trastevere mentre passeggiava da solo ed indisturbato su Ponte Sisto. I successivi riscontri hanno consentito di associare il suo volto ed il suo abbigliamento a quello di uno dei quattro presunti responsabili della rapina.
Per il tunisino, quindi, è immediatamente scattato il fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata in concorso, successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria. Si evidenzia che le attività investigative sopradescritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, l’indagato è da ritenersi presunto innocente fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile.
Cronaca
2 ragazze trasportavano droga. A Roma cambia anche il genere degli spacciatori

Roma, maxi operazione antidroga: 15 arresti e centinaia di dosi sequestrate
Nell’ambito di una vasta e costante attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato 15 persone e sequestrato ingenti quantitativi di droga, tra cui crack, hashish, marijuana, MDMA e cocaina, anche nella rara variante rosa.
I casi più rilevanti
- Ponte Mammolo – Due donne di 20 anni, a bordo di un’auto a noleggio e con atteggiamento sospetto, sono state fermate dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile. A seguito della perquisizione, sono state rinvenute dosi di crack e cocaina, oltre a 3.960 euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio.
- Circonvallazione Gianicolense – Sempre il Nucleo Radiomobile ha arrestato tre cittadini colombiani (due uomini e una donna) trovati in possesso di cinque involucri di cocaina – anche nella variante rosa – e crack. Recuperati 1.995 euro in contanti e alcuni arnesi atti ad offendere.
- Scalo Termini – In via Marsala, i Carabinieri del Nucleo Roma Scalo Termini hanno fermato un 27enne gambiano, trovato con 24 dosi di hashish e 2 di marijuana, oltre a 40 euro in contanti.
- Quarticciolo – Due arresti distinti, a carico di un cittadino egiziano e di uno tunisino, entrambi con precedenti, sorpresi a vendere dosi di stupefacente in strada. Sequestrati complessivamente 22,90 grammi di crack, 2,30 di cocaina e 770 euro.
- San Lorenzo – Un cittadino egiziano è stato fermato mentre cedeva cocaina a un acquirente, poi segnalato alla Prefettura. Poco distante, in un androne condominiale, i militari hanno rinvenuto 82,72 grammi di hashish e un coltello.
- Piazza Sempione – In via Nomentana, i Carabinieri della Compagnia Roma Parioli hanno arrestato un tunisino con precedenti, trovato con 6 dosi di hashish. Nella sua abitazione recuperati 760 euro in contanti e un taccuino con annotazioni sui guadagni.
- Balduina – In via Mario Romagnoli, angolo piazza della Balduina, un giovane egiziano è stato fermato con 1,6 grammi di cocaina, materiale per il confezionamento e 160 euro.
- Tor Bella Monaca – In via Giuseppe Toraldo, i Carabinieri della Compagnia di Frascati hanno arrestato due cittadini sudamericani, trovati con dosi di cocaina, crack, hashish e MDMA, oltre a 440 euro.
Tutte le misure sono state convalidate dall’Autorità Giudiziaria.
Si ricorda che, trattandosi di procedimenti nelle fasi preliminari delle indagini, le persone arrestate devono ritenersi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva.
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