Cronaca
ROMA Frigo portatile ‘stupefacente’: in tre nei guai

ROMA Frigo portatile ‘stupefacente’: in tre nei guai.
ROMA Frigo portatile ‘stupefacente’. L’elettrodomestico conteneva oltre 2 kg di droga, nascosti da una coppia di coniugi romani. Entrambi sono stati arrestati ieri pomeriggio dai carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Roma San Pietro. Si tratta di un 49enne e di una 43enne, già noti alle forze dell’ordine. Insieme a loro, è finito in manette anche un 20 enne di Roma, nullafacente, incensurato. Il trio dovrà ora rispondere di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso. I carabinieri hanno fermato il giovane per un controllo in via Bernardo da Bibbiena. Nel frigo portatile, i militari hanno rinvenuto circa 1500 g di marijuana, suddivisa in buste, e 3 panetti da 100 g l’uno di hashish. Trovati inoltre 300 euro in contanti, nonché materiale per pesare e confezionare lo stupefacente.
Il giovane avrebbe preso il tutto nell’abitazione della coppia, cui i Carabinieri sono prontamente risaliti. Perquisitala, vi hanno rinvenuto circa 7 grammi hashish e 10 di marijuana. Un quantitativo totale da cui si sarebbero potute ricavare circa 13 mila dosi. Sia lo stupefacente che il materiale rinvenuti sono stati sequestrati, mentre i 3 sono stati portati in caserma. Sono agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo.
Cronaca
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La Scoperta Inaspettata
Una studentessa romana ha catturato l’attenzione di tutti dopo essere precipitata da un edificio abbandonato, un evento che ha suscitato domande e curiosità in tutta la città. Le autorità stanno indagando per svelare i dettagli di questa tragica vicenda, alimentando speculazioni su cosa possa averla portata in quel luogo pericoloso.
Il Nesso con l’Istituto Cinematografico
La giovane era iscritta all’Istituto Cinematografico Rossellini di via Libetta, un’istituzione rinomata per i suoi programmi innovativi nel mondo del cinema. Questo collegamento inaspettato fa sorgere interrogativi affascinanti: era forse in cerca di ispirazione per un progetto, o c’è qualcosa di più oscuro dietro questa storia? Le indagini promettono di rivelare verità sorprendenti.
Cronaca
Il sequestro della scheda di memoria di una telecamera nasconde rivelazioni inaspettate?

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La Dash Cam che Potrebbe Rivelare Tutto
Immaginate una telecamera che ha forse filmato l’attimo cruciale di un crimine sconvolgente: è ciò che sta intrigando gli investigatori nel caso di Mark Samson, il 23enne accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. La sua Ford Puma era equipaggiata con una dash cam, un dispositivo che potrebbe aver ripreso non solo la strada, ma anche l’interno del veicolo durante il carico del trolley contenente il corpo di Ilaria Sula. Mark stesso ha guidato la polizia verso la microsim nascosta in casa, alimentando la curiosità su cosa possa contenere quel filmato potenzialmente esplosivo. Se le immagini fossero ancora accessibili, potrebbero svelare dettagli inimmaginabili e confermare se il giovane ha agito in solitaria, come disperatamente afferma.
Prove e Confessioni Sotto i Riflettori
Mark sta fornendo indizi per dimostrare la sua versione dei fatti, come aver indicato un testimone che lo vide uscire da solo con il trolley il 26 marzo. Un dentista del palazzo ha persino notato il ragazzo svuotare il bagagliaio, forse per fare spazio alla valigia nera destinata a un burrone lontano. Ma cosa lo spinge a collaborare? Sembra che voglia eliminare ogni dubbio sul coinvolgimento dei suoi genitori, lasciando tutti a chiedersi: è davvero solo un atto di rimorso o c’è di più?
Il Caffè e l’Attimo Fatale
Dall’autopsia emerge un dettaglio che accende l’immaginazione: Ilaria aveva nello stomaco solo caffè, senza tracce di cibo. Questo elemento fa eco alle dichiarazioni di Mark, che durante l’interrogatorio ha raccontato di aver accoltellato la 22enne intorno alle 11 del mattino, dopo una lite furiosa per un messaggio sul cellulare. Immaginate la scena: lei beve il caffè portato in camera, lui scoppia in rabbia, afferra un coltello e colpisce in un attimo di follia. Recentemente, Mark ha anche ammesso di non aver buttato via il telefono della vittima, ritrovato sotto il materasso dei genitori, e ha scritto una lettera in filippino alla madre, piena di rimorsi e appelli d’amore. Ora, mentre lei affronta un nuovo interrogatorio, la domanda è: quante altre sorprese nasconderà questa storia?
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