Cronaca
ROMA SAN GIOVANNI Incidente mortale vicino cantiere Metro C

ROMA SAN GIOVANNI Incidente mortale vicino cantiere Metro C.
ROMA SAN GIOVANNI Incidente mortale vicino cantiere Metro C. Protagonista una donna di 55 anni, deceduta sul colpo dopo essere stata investita. Secondo i primi accertamenti della polizia locale, a travolgerla sarebbe stato un mezzo che entrava o usciva dall’area dei lavori. Il conducente, un uomo di 41 anni, è stato trasportato in ospedale per gli esami tossicologici. Resta comunque da accertare la dinamica esatta dell’incidente.
Cronaca
Museo di Roma in Trastevere: Tina Modotti e la fotografia come militanza

#Hai mai sfogliato le pagine di una vita più misteriosa e avventurosa di quella di Tina Modotti, la fotografa che ha catturato rivoluzioni e segreti? #Fotografia #StorieNascoste #ArteRibelle
La vita di una donna tra ombre e rivoluzoni
Tina Modotti, nata a Udine nel 1896, ha vissuto una esistenza che sembra uscita da un romanzo d’avventura. Figlia di operai, ha iniziato a lavorare a soli dodici anni, emigrato a San Francisco da adolescente e reinventandosi come modella e attrice nel cinema muto. Ma il suo vero destino l’ha portata a diventare una fotografa militante nel Partito Comunista Messicano, combattendo in Spagna durante la Guerra Civile. Espulsa nel 1930 per motivi politici, ha vissuto gli ultimi anni sotto falso nome a Città del Messico, morendo a soli quarantasei anni. Ora, le sue sessanta fotografie più emblematiche sono esposte nella mostra “Una vita fra due mondi” al Museo di Roma in Trastevere, fino al 21 settembre – preparati a scoprire i segreti che nascondono!
Le foto che incantano e rivelano il mondo
Al primo piano del Museo, tra le sale, emergono le immagini più celebri di Modotti, dove l’impegno politico si trasforma in eleganti capolavori. Non perderti l’iconica “Donna con bandiera” del 1928: una figura femminile che avanza con una dignità mozzafiato, avvolta dalla bandiera che ondeggia al vento – un simbolo che ha segnato la fotografia del Novecento. Prima di dedicarsi alle lotte, però, Modotti catturava la purezza della natura: pensate alle “Calle” o al “Vaso di gerani” del 1924, dove il bianco e nero cristallizza geometrie ipnotiche. O ancora, le linee rigorose di “Canna da zucchero” e “Pali del telefono” del 1925, che ti faranno interrogarti su come un semplice scatto possa raccontare così tanto.
Dal nudo sensuale alle lotte operaie: un’evoluzione da brividi
Nel 1923, Tina lasciò Los Angeles per seguire il fotografo Edward Weston a Città del Messico, passando da modella per foto di nudo a sua allieva. Qui, ha sviluppato uno stile unico: ravvicinato, attento ai dettagli, che trasforma nature morte e ritratti umani in opere potenti. Immagina “Mani di lavandaia” o “Mani che riposano su una vanga”, i primi passi verso scatti che denunciano il mondo del lavoro. Presto, contadini in corteo, donne indigenti, operai e bambini diventano i protagonisti assoluti, trasformando le sue foto in veri manifesti politici. Chissà quali storie si celano dietro ogni inquadratura?
Il reportage che potrebbe cambiare la tua prospettiva
Fra il giugno e l’ottobre del 1929, Tina soggiornò a Tehuantepec, in Messico, creando un reportage mozzafiato sulle donne tehuane. Vestite con abiti e gioielli tradizionali, appaiono in un contesto matriarcale che sfida le convenzioni – il suo ultimo lavoro prima dell’espulsione. Queste immagini, provenienti dalla Collezione della Fototeca dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia di Pachuca Hidalgo, includono 94 scatti realizzati tra il 1923 e il 1930. Donati da Carlos Vidali, figlio dell’ultimo compagno di Tina, Vittorio Vidali, raccontano una storia di amore e battaglie condivise in Spagna. Ma attenzione: alla sua morte per infarto, accuse di omicidio hanno avvolto Vidali in un alone di mistero, con Pablo Neruda che difese la sua memoria in un epitaffio emozionante.
Dove vivere l’avventura di persona
Al Museo di Roma in Trastevere, in piazza di S. Egidio, la mostra ti aspetta da martedì a domenica, dalle 10 alle 20, con un biglietto di 12 euro. Non è solo un’esposizione: è un viaggio nei segreti di una vita che ti terrà incollato fino all’ultima foto!
Cronaca
Volevo salvarla, ma quel tentativo mi ha lasciato un ricordo amaro

#AttaccoSconvolgenteDiVespa Hai mai immaginato che un innocuo insetto possa trasformarsi in un incubo doloroso per una celebrità? L’attore Andrea Roncato ha affrontato un’avventura da brividi con una Vespa Orientalis, scoprendo un dolore lancinante che non dimenticherà presto!
L’incontro inaspettato con l’insetto gigante
Andrea Roncato, l’iconico comico del duo Gigi e Andrea, è stato punto da un enorme calabrone nella sua abitazione a Roma. A 78 anni, mentre si godeva una giornata tranquilla in campagna, ha descritto la sensazione come “un ago incandescente” che gli ha gonfiato il dito all’istante. Immaginate lo shock: un insetto imponente che irrompe in casa e non vuole andarsene!
Cosa è successo nella casa dell’attore
L’attore, noto per il suo amore sconfinato per gli animali, ha tentato di liberare la vespa aprendo la finestra, ma è stato punto comunque. Con lui c’era la moglie Nicole Moscariello, e insieme hanno gestito l’emergenza chiamando un medico e un esperto. Roncato ha applicato ghiaccio e pomata cortisonica, dimostrando ancora una volta il suo cuore grande verso le creature, tanto da aver promosso campagne per salvare cani e altri animali.
Consigli dell’esperto per evitare disastri
A Roma, avvistamenti di Vespa Orientalis stanno terrorizzando i residenti, soprattutto nei quartieri centrali. Ma cosa fare se un calabrone entra in casa? L’esperto Andrea Lunerti avverte: non provare mai a catturarlo, soprattutto se è una regina! Meglio creare buio e lasciare una finestra aperta: l’insetto, attirato dalla luce, se andrà via da solo. Chissà quante sorprese nascoste ci aspettano in casa?
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