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CIRCEO Divieto di balneazione per elevata contaminazione di origine fecale

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CIRCEO Divieto di balneazione per elevata contaminazione di origine fecale

Una condotta fognaria si è rotta e i liquami sono finiti in mare. Scoperta la causa dell’inquinamento che ha costretto il sindaco di San Felice Circeo, Giuseppe Schiboni, a emettere un divieto di balneazione su un tratto di costa.

Le acque di San Felice Circeo si fregiano da tempo della bandiera blu. Ma dopo alcune segnalazioni dei bagnanti allarmati per lo stato dell’acqua nei pressi della foce del canale Rio Torto i risultati dei controlli effettuati dalla Capitaneria di porto e dell’Arpa Lazio sono state uno choc per l’amministrazione comunale. Subito emesso il divieto di balneazione.

I controlli hanno infatti evidenziato una elevata contaminazione di origine fecale, con valori alti di escherichia coli. Rischio notevole per i bagnanti e una macchia per la località turistica nel pieno della stagione balneare. Il sindaco ha subito emesso un’ordinanza con cui ha vietato la balneazione in quella zona. Inoltre ha chiesto tanto ai tecnici comunali quanto a quelli di Acqualatina, la società che gestisce il servizio idrico, fognario e la depurazione, di individuare la causa dell’inquinamento.

La scoperta è stata fatta dal personale del settore comunale lavori pubblici e dai vigili urbani. I quali, battendo palmo a palmo il Rio Torto hanno accertato che un collettore della rete fognaria comunale era rotto. Pochi a questo punto i dubbi sull’inquinamento. I lavori per sistemare la condotta sono già in corso e una volta ultimati verranno ripetute le analisi. La speranza è quella che la situazione torni alla normalità e sia possibile quanto prima revocare il divieto di balneazione.

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Cronaca

Roma, adulti e marmocchi al Bioparco per la caccia alle uova

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Roma, adulti e marmocchi al Bioparco per la caccia alle uova

Al Bioparco è Pasqua da urlo: uova giganti, animali che depongono sorprese e cacce folli per bimbi e genitori, ma attenzione, qui i mammiferi come i canguri fanno le uova come veri ribelli della natura – chi l’avrebbe detto? #PasquaPazza #AnimaliSregolati #BioparcoVirale

Attività da Non Perdere

Dal 18 al 22 aprile, il Bioparco si trasforma in un paradiso caotico per famiglie, con eventi a tema uova e animali che sfidano le regole della biologia. La star è la “caccia alle uova”, aperta a tutti dalle 10.30 alle 12.30: squadre di avventurieri affrontano prove folli per accaparrarsi un uovo pieno di sorprese. Prenotazione obbligatoria via mail a info@ilflautomagico.net, almeno 24 ore prima – altrimenti restate a casa a pelare uova sode!

Postazioni Divertenti e Quiz Imprevedibili

Ogni giorno dalle 11.30 alle 16.30, tuffatevi nelle postazioni “Uova da record” e “Non solo uccelli”. Nella prima, ammirate uova di ogni dimensione e rispondete a quiz su rettili, anfibi e persino mammiferi che depongono – sì, perché non tutti gli animali seguono le regole, proprio come certi politici. Nella seconda, scoprirete che un sacco di bestie fanno uova, e dovrete indovinare quali: un mix di risate e cultura che vi farà dubitare di tutto, ideale per famiglie o amici in vena di caos.

Visite Guidate per Esperti di Uova

Con il titolo “Uova: tante forme, molti colori”, le visite guidate dalle 11.30 alle 15.30 vi portano tra gufi delle nevi, canguri, emù, struzzi (che depongono l’uovo più enorme del pianeta – prendete appunti!) e pinguini. Prenotate al desk all’ingresso la mattina stessa e preparatevi a imparare fatti strampalati su come questi animali sfidano la norma evolutiva. Domenica 20 aprile, Pasqua, tutto questo va in scena senza la caccia alle uova, mentre il 22 aprile si passa a laboratori su pitture vegetali e quiz sull’agenda 2030, con un gioco dell’oca che vi farà riflettere su estinzione e ambiente – o almeno provarci tra una risata e l’altra.

Programma Speciale per i Giorni Festivi

Il 22 aprile, il Bioparco diventa un hub di avventura con laboratori all’aperto su pitture vegetali e quiz tematici, seguiti da visite guidate “SOS animali da salvare” dalle 11.30 alle 16. Esplorate il destino di rinoceronti, elefanti, tigri e leoni asiatici, e scoprite perché stanno scomparendo – magari è colpa di noi umani e delle nostre abitudini “selvagge”. Il giorno di Pasquetta, il parco è aperto dalle 9.30 alle 19.00, ma senza attività: perfetto per una passeggiata pigra, se non avete voglia di scombinarvi la giornata.

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Salvataggio delle botteghe storiche: abbiamo vestito Hollywood, ora ci serve ossigeno sul serio.

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Salvataggio delle botteghe storiche: abbiamo vestito Hollywood, ora ci serve ossigeno sul serio.

A Roma, tra turisti “mordi e fuggi” che preferiscono i souvenir cinesi al vero artigianato, Olimpia Bazzocchi combatte per salvare la sua camiceria storica dal 1907, con clienti leggendari come Burt Lancaster e re Faruk – un pezzo di Roma che resiste alla globalizzazione! #BottegheStoriche #ArtigianatoVero #RomaRibelle

L’Eredità Familiare

Olimpia Bazzocchi rappresenta la terza generazione della “Camiceria Bazzocchi” su via del Tritone, 141, un’istituzione aperta nel 1907 dal nonno Roberto. Questa bottega, una delle poche decine di eccellenze storiche a Roma, somiglia a una scatola di legno d’altri tempi, con insegne antiche che sfidano l’omologazione moderna. Olimpia, con orgoglio, racconta come sua madre andasse da Burt Lancaster per prendere le misure di camicie con colletti speciali, servendo anche star come Gino Bramieri e Renato Carosone.

Clienti Celebri e Aneddoti Irriverenti

Tra i clienti, non solo celebrità di Hollywood o re d’Egitto, ma un mix che fa invidia ai tempi d’oro. Olimpia sottolinea il “taglio perfetto” e le “confezioni sollecite” che hanno reso la bottega un’icona. Eppure, con un tono un po’ sarcastico, ammette: “I turisti di oggi? Vengono, scattano foto e scappano, senza apprezzare l’artigianato italiano vero – come se una camicia su misura fosse solo un gadget per Instagram!”

Le Sfide del Presente

Non è facile sopravvivere in una via trafficata come via del Tritone, soprattutto dopo il Covid. Olimpia nota una ripresa iniziale nelle vendite, ma ora è tutto bloccato: “I turisti ci sono, ma sono del tipo ‘mordi e fuggi’, non come quelli di una volta che investivano in qualità”. Le vetrine sfoggiano camicie su misura, cravatte ricamate a mano e bottoni esclusivi, tutti fatti da artigiani italiani. Olimpia ha combattuto battaglie epiche, come quando l’ex sindaco Francesco Rutelli salvò la loro insegna storica dai vigili troppo zelanti, che la volevano rimuovere per mancanza di documenti – un’assurdità burocratica tipica di Roma!

Progetti per il Futuro

Olimpia è pronta a sfruttare il piano tra Regione e Comune per aiutare le botteghe storiche, definendolo “una boccata d’ossigeno per non sparire”. Sogna di valorizzare questi tesori culturali con tour turistici dedicati, ma esclude costose ristrutturazioni: “Siamo una scatola di legno perfetta così, non ha senso trasformarla in un moderno baraccone”. Ha persino dovuto rifare la targa di “bottega storica” dopo un furto, esponendola ora in vetrina per sicurezza – un promemoria che a Roma, anche le tradizioni hanno bisogno di protezione.

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