Cronaca
CIVITAVECCHIA Licenza sospesa al titolare di un ristorante

CIVITAVECCHIA Licenza sospesa al titolare di un ristorante: ecco il motivo.
CIVITAVECCHIA Licenza sospesa al titolare di un ristorante. Il provvedimento è stato disposto dal Questore di Roma, Carmine Esposito, su proposta del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Civitavecchia. L’uomo, la cui attività è molto nota nella zona, sarà dunque costretto a stare fermo per i prossimi 10 giorni.
Il motivo della sanzione risale allo scorso 2 agosto: quel giorno gli agenti del Commissariato di Viale della Vittoria, durante mirati servizi di Polizia Giudiziaria e di Polizia Amministrativa, avevano arrestato, nella flagranza di reato per spaccio, il proprietario del locale. L’uomo era stato infatti trovato in possesso di 3 dosi di cocaina, già pronta per lo spaccio, nascosti nella tasca dei pantaloni, ciò proprio mentre lavorava all’interno del locale. In un cassetto del registratore di cassa erano invece nascosti 8 grammi di hashish, mentre circa 1 kg. di cocaina e materiale utile al confezionamento era stato sequestrato presso l’abitazione dell’uomo.
La licenza è stata dunque sospesa in quanto il locale rappresenta una base logistica per l’illecita attività messa in piedi dal titolare. Che lo aveva trasformato facilmente in un ritrovo di pregiudicati e soggetti dediti all’uso ed al traffico di stupefacenti.
Questa mattina gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Civitavecchia hanno notificato all’uomo l’ordinanza di chiusura ed apposto i sigilli al locale.
Scopo del provvedimento è preservare l’ordine pubblico, la moralità pubblica e la sicurezza dei cittadini, tutelando interessi ritenuti prioritari al fine di assicurare e garantire la serenità sociale.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate

Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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