Cronaca
ROMA Cinghiale provoca incidente sulla Cassia
ROMA Cinghiale provoca incidente sulla Cassia: i dettagli.
ROMA Cinghiale provoca incidente sulla Cassia. Questa volta, per fortuna, senza conseguenze gravi. Resta però il pericolo creato ai residenti e alla circolazione dalla presenza di questi animali, ormai una costante nei quartieri lungo la Cassia, da Grottarossa a Corso Francia. L’ultimo incidente si è verificato domenica sera, sulla discesa di via Cassia Nuova, nei pressi dell’incrocio con via dell’Inviolatella Borghese, strada che si snoda all’interno dell’omonimo parco. Un uomo stava guidando il proprio Suv in direzione Centro quando all’improvviso, dai cespugli che costeggiano la strada, gli è sbucato davanti un grosso cinghiale. Il tutto si è svolto così repentinamente che l’automobilista non è nemmeno riuscito ad evitare con il freno l’impatto con l’animale, che è stato centrato in pieno. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito, soltanto l’auto ha riportato danni consistenti. Sul posto, una pattuglia della polizia locale del XV Gruppo ha regolato la viabilità in attesa che gli operatori del centro carni recuperassero le carcasse.
Grande è l’apprensione tra i cittadini che vivono lungo la consolare per la presenza, anche in gruppi numerosi, degli ungulati. Numerose infatti le aree verdi che costeggiano la Cassia, anche nel suo tratto urbano: il Parco di Veio, la Riserva dell’Insugherata, il parco dell’Inviolatella, solo per citarne alcune. Da esse, oltre che dai rifiuti nei cassonetti, i cinghiali vengono attratti, spingendosi anche fin sotto le abitazioni. In particolare a Tomba di Nerone, davanti al giardino dedicato ai caduti sul fronte russo, all’Acqua Traversa e a San Godenzo. Una situazione che sta preoccupando non poco i residenti, i quali chiedono un intervento risolutivo.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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