Cronaca
ROMA Maltrattamenti alle compagne: in due nei guai

ROMA Maltrattamenti alle compagne: in due nei guai.
ROMA Maltrattamenti alle compagne, due i nuovi casi scoperti in diverse zone della Capitale. Il primo alla Garbatella. La vittima, una una ragazza di 22 anni, lo scorso febbraio aveva iniziato a frequentare un coetaneo conosciuto su un sito d’incontri. Il ragazzo aveva però ben presto mostrato comportamenti morbosi, inducendo la ragazza ad interrompere la relazione. Quando questa gli ha comunicato la sua decisione, gli atteggiamenti del giovane si sono acuiti. Per nulla rassegnato, ha rintracciato l’indirizzo di casa della giovane e, dal mese di maggio ad oggi, si è presentato ininterrottamente sotto l’abitazione, suonando ripetutamente il citofono e importunando anche i parenti della ragazza. Nella cui cassetta postale, dopo essere riuscito ad introdursi all’interno della palazzina, ha lasciato persino delle lettere minatorie. A questo punto, esasperata ed impaurita, la ragazza ha chiesto aiuto alla Polizia.
Gli investigatori del Commissariato Colombo hanno fatto immediatamente scattare le indagini. E, dopo aver raccolto tutti gli elementi necessari, hanno richiesto e ottenuto dall’Autorità Giudiziaria l’emissione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima. La misura cautelare a carico dell’uomo è stata eseguita dai poliziotti nella giornata di ieri.
Risale invece al 21 agosto scorso un’analoga vicenda con vittima sempre una donna. Nella fattispecie, una 39enne, rivoltasi alla Polizia dopo essere stata aggredita con un coltello e ferita dal suo compagno, un 47enne. Colpita per fortuna solo superficialmente alla spalla destra, la donna è stata soccorsa dagli agenti del Commissariato Monte Mario e da quelli del Commissariato Prati. A loro, una volta medicata, ha voluto denunciare le aggressioni subite, che non si limitavano all’ultimo fatto, ma comprendevano anche una serie di altri episodi, tutti accomunati dalla condotta violenta e vessatoria dell’uomo tenuta nei suoi confronti. I poliziotti lo hanno così rintracciato e arrestato per il reato di maltrattamenti in famiglia.
Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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