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ROMA Noto chef aggredito dietro al Pantheon

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ROMA Noto chef aggredito dietro al Pantheon

ROMA Noto chef aggredito dietro al Pantheon.

ROMA Noto chef aggredito dietro al Pantheon. L’uomo è stato vittima dell’azione di due sbandati, che solo per pochi secondi non sono riusciti nel loro intento. A raccontare l’episodio è la stessa vittima: «Mercoledì, tardo pomeriggio, uno dei tanti sbandati, clochard e punkabbestia che stazionano qui fuori, in preda all’alcol stava prendendo a calci i bidoni della spazzatura. Ho cercato di fermarlo, l’ho rimproverato, ma un suo “compare”, anche lui ubriaco, ha cercato di alzare le mani su di me».

Il diverbio insomma si sarebbe trasformato in aggressione, se non fosse stato per tre agenti della Polizia Locale gruppo Trevi. I quali, sentite le urla, sono intervenuti sul posto, fermando l’aggressore, un 39enne italiano. Per quest’ultimo ieri è arrivata una condanna a 9 mesi per resistenza, lesioni e minacce a pubblico ufficiale. Proprio le lesioni hanno costretto gli agenti a ricorrere alle cure mediche.

Un episodio che evidenzia l’imbarbarimento e il senso di abbandono del centro. Non certo il massimo per chi intende offrire un servizio di qualità. «Qui la via è infestata, qui c’è una comitiva di sbandati che creano disagio un po’ in tutta la zona, bevono, sentono la musica ad alto volume, bivaccano, si lasciando andare, la strada è tutta sporca. E non sono io che devo intervenire. Io voglio fare l’oste», denuncia la vittima. Che proprio poco prima della zuffa aveva allertato gli agenti.

«Verso noi esercenti c’è un atteggiamento di grande solerzia, lo stesso non vedo verso queste persone, forse perché poco gestibili. Sì qualche volta gli diamo pure un piatto di pasta, stanno lì, a due passi dal Pantheon, hanno il loro posticino privilegiato, ma la gente così se ne va. Già abbiamo un turismo di basso livello, chiedo almeno che mi siano assicurati i criteri minimi di convivenza. La città sta decadendo, la gente se ne va, ai tavolini fuori non vuol sedersi più nessuno».

Rifiuti, bivacchi e turismo selvaggio regnano ormai anche in quella che è considerata una zona gioiello della Capitale, città impietosamente in caduta libera. «Ed io sto soffrendo, l’area non è mai stata così “sbracata”. Vorrei che chi gestisse la città e l’ordine pubblico vigilasse di più, non possiamo farlo noi. Questi episodi vanno anticipati, altrimenti conviene abbandonarlo ‘sto Pantheon, dopo 50 anni che stiamo qui. Cassette, cartoni, piccole dimore intorno al Pantheon vivono per strada, hanno i cani senza museruola. E poi suonatori di musica amplificata, venditori di fiori, ciarpame, giocattoli, ogni giorno è peggio, ognuno fa come gli pare e l’intolleranza è solo frutto dell’esasperazione».

E proprio dell’esasperazione sono le figlie le parole dello chef: «Questo è il centro di Roma, non si può vivere assillati dal fatto che questi personaggi chiedono, discutono, non si comportano bene. Dobbiamo muoverci, vanno spostati, altrimenti sarà sempre peggio. Chi lavora per bene e non commette abusi viene penalizzato. Le forze dell’ordine a che servono: solo a fare le multe? Avevo messo un pannello per proteggere un po’ da queste aggressioni, mi hanno multato. Però siamo in balìa di disperati liberi di fare quello che vogliono. E la città sta decadendo, non vengono più i grandi turisti, ma solo quelli che sporcano, anche loro».

Intanto ieri l’aggressore ha provato a difendersi di fronte al giudice monocratico: «Sono un artista di strada. Ero andato lì per mangiare gratis, con un amico che ci va spesso. Avevamo bevuto». Proprio i fumi dell’alcol lo hanno portato a prendere a calci e pugni tre agenti minacciandone uno di morte. L’uomo, sostiene il pm Mario Pesci, in compagnia di un amico, dopo la tentata cena a sbafo, avrebbe iniziato a litigare con il proprietario del locale.

L’amico, si legge nelle carte «iniziava a prendere a calci i cassonetti dedicati alla raccolta dei rifiuti», facendoli cadere, poi «si dirigeva verso la cucina per prendere un piatto di pasta». L’oste prova a fermarlo e ne nasce uno scontro, durante il quale l’amico cade a terra con il piatto di pasta. In suo soccorso interviene l’aggressore, che, con in mano una bottiglia di vino mezza vuota, improvvisamente si scaglia contro lo chef. Vola qualche spintone, fino all’intervento degli agenti.

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