Calcio
STADIO ROMA Il verdetto della Regione sulle opere pubbliche
STADIO ROMA Il verdetto della Regione sulle opere pubbliche.
STADIO ROMA Il verdetto della Regione sulle opere pubbliche. Un documento di sette pagine, con cui La Pisana risponde ai privati che sognano l’affare Tor di Valle. Tutte le opere pubbliche previste – si ribadisce – devono essere realizzate in tempo per il primo match. Non dopo, non senza vincoli temporali. Il parere è stato spedito l’altro ieri alla Eurnova di Parnasi e alla società di James Pallotta che segue l’operazione: in esso si ribadisce la non aggirabilità della «contestualità» tra l’apertura dell’impianto sportivo e le infrastrutture necessarie per limitare gli ingorghi. In sostanza, perchè il progetto vada avanti, la Roma-Lido deve viaggiare al ritmo di un treno ogni 3 minuti e mezzo, mentre la ferrovia Fl1 deve essere rafforzata a dovere. Da rivedere inoltre l’unificazione dell’Ostiense-Via del Mare, per chi andrà alle partite in auto: occorre apportare migliorie, anche importanti, al primo schema presentato dai privati. Insomma, o il progetto cambia secondo le prescrizioni della Conferenza dei servizi, oppure «il presente parere sarà da intendersi di motivato dissenso».
«Non è condivisibile», scrive la Regione, «l’affermazione del soggetto Proponente» secondo cui gli unici interventi da realizzare «contestualmente» allo stadio siano quelli gestiti direttamente dai privati. Vanno infatti comunque considerati «gli interessi pubblici». In sostanza, la viabilità non può andare «in crisi». Perciò le prescrizioni fissate dalla Conferenza dei servizi a dicembre 2017 vanno rispettate tutte. Prima fra tutte, il potenziamento della Roma-Lido, con l’obiettivo di «16 treni l’ora». Un risultato che non può «scaturire da interventi sull’infrastruttura successivamente programmati». Insomma, anche se la Regione ha da poco messo sul piatto 180 milioni per la tratta, anche i privati devono far fronte agli impegni presi (i 45 milioni stanziati). Il traguardo, che i tecnici considerano «imprescindibile», va centrato. Ciò attraverso lavori importanti nella stazione di Tor di Valle, con «3 nuovi tronchini» e un parco mezzi «costituito da almeno 18 treni». Secondo la Regione «la soluzione indicata dal proponente sarebbe realizzabile solo a seguito di investimenti (non previsti nella nuova proposta)». Senza tutto questo la viabilità collasserebbe, perché i mezzi pubblici «assorbirebbero al massimo un quarto della domanda di trasporto prevista e quindi si avrà un utilizzo prevalente del mezzo privato». Quanto invece alle strade, la Pisana ribadisce quanto scritto dai tecnici della Città metropolitana, l’ex Provincia: «È essenziale realizzare un secondo accesso carrabile all’area dello stadio, oltre a quello previsto dalla Via del Mare/Ostiense».
Se le prescrizioni sulla mobilità non venissero rispettate, la Regione ipotizzata un almeno temporaneo «impegno di Roma Capitale» a garantire il trasporto su gomma, di navette, ma servirebbero «corsie preferenziali riservate solo ai bus Atac». I cui costi il Comune non può sostenere, altrimenti rischierebbe il danno erariale. Insomma, per la Regione «tutte le prescrizioni della Conferenza dovranno essere adempiute per assicurare il principio della contestualità delle opere pubbliche e private». Stessa linea sposata dal Campidoglio, che dovrà «definire un quadro di intervento unitario che definisca la fattibilità delle opere già programmate con quelle prescritte». Altrimenti sarà addio al progetto.
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