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“Conte fermi il progetto dello stadio a Tor Di Valle”

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“Conte fermi il progetto dello stadio a Tor Di Valle”

Sta diventando un’odissea il famigerato progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle. Dopo gli ennesimi stop, arriva un altro appello al no alla sua costuzione

Stadio a Tor Di Valle, sempre essere un miraggio per James Pallotta e per la Roma. Il club giallorosso aveva presentato tanto tempo fa il progetto per la costruzione della nuova casa giallorossa, con tanto di placet da parte di Virginia Raggi e la deposizione della prima pietra. ma poi una serie infinita di ostacoli, mancati nulla osta e permessi, vincoli e problemi burocratici. Tutto ciò ha portato il progetto ad arenarsi, giorno dopo giorno, allungandone i tempi di attesa. E all’indomani dalla nascita del nuovo governo Pd – M5S, arriva l’appello dei Verdi al premier Conte: “Si dice in queste ore, tra gli addetti ai lavori, che il nuovo governo M5S-Pd potrebbe spianare la strada allo sciagurato progetto Tor di Valle. Noi Verdi siamo da sempre favorevoli allo stadio, ma non in quel quadrante. Roma e’ una citta’ troppo espansa e priva di adeguate infrastrutture: inutile promettere interventi straordinari per la capitale, se poi si continua con l’urbanistica contrattata, con il favorire la rendita fondiaria, con il costruire palazzi e complessi commerciali in riva al fiume, mentre le imprese fuggono da Roma per mancanza di collegamenti e per l’inefficienza dei servizi, e viviamo in piena emergenza abitativa, con 200.000 appartamenti sfitti e immobili pubblici vuoti. Se il buon giorno si vede dal mattino, il cosiddetto governo giallorosso dica, nonostante il nome, uno stop chiaro all’operazione Tor di Valle e cominci invece a lavorare seriamente con Regione e Comune per l’individuazione di un’area alternativa per lo stadio“.

WEEK END IN ARRIVO, IL PROGRAMMA DEGLI EVENTI IN CITTA’

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

#RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

Fonte Verificata

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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