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ROMA McDonald’s a Caracalla, indaga la Procura
ROMA La procura ha aperto un’inchiesta sull’iter amministrativo che ha dato il via libera al cantiere del McDonald’s alle Terme di Caracalla. Progetto per ora sospeso a causa dello stop del ministero dei Beni culturali.
L’indagine è aperta per violazione dei beni paesaggistici. Ovvero il reato di chi esegue dei lavori su aree tutelate per legge o zone che si distinguono per la loro bellezza (ville, giardini o parchi pubblici). Il fascicolo sul cantiere del McDonald’s è ancora senza indagati. Gli accertamenti sono svolti dai carabinieri del Nucleo tutela beni culturali. Al vaglio del pubblico ministero Nicola Maiorano tutti gli atti ministeriali e comunali che hanno concesso l’autorizzazione al cantiere. L’attenzione è sui passaggi che hanno dato il via al cambio di destinazione d’uso di parte della struttura esistente. Il progetto prevede in un’area privata di 35.000 metri quadrati, il vivaio di proprietà di Eurogarden. Un’area di 10.000 metri quadrati gestita dalla multinazionale con ristorante di 800 metri quadrati.
In particolare gli inquirenti si stanno concentrando sui provvedimenti compiuti dall’amministrazione più competente, ovvero il Mibact. Prima di tutto il parere favorevole rilasciato dal soprintendente Francesco Prosperetti nel luglio 2018 con cui è stato dato l’ok alla realizzazione del fast food avallando l’iter già avviato all’interno del dipartimento Urbanistica del Campidoglio. In seguito al via libera McDonald’s ha potuto iniziare i lavori per convertire uno dei padiglioni in ristorante salvo poi, a fine luglio, ricevere lo stop perentorio da parte del ministero dei Beni culturali nella persona del direttore generale della Direzione archeologia, belle arti e paesaggio, Gino Famiglietti. Con un provvedimento di revoca in autotutela i lavori sono stati fermati e il cantiere sequestrato. Valutata la documentazione la procura si troverà a dover verificare la regolarità delle due posizioni e seguire una delle due “scuole di pensiero”.
Stando ai primi accertamenti l’area nella quale si trova il vivaio, confinante con le mura Aureliane e le Terme di Caracalla, sarebbe sottoposta a vincoli. Quanto al progetto ora è fermo. McDonald’s ha fatto ricorso al Tar dichiarando di aver “regolarmente svolto tutte le procedure amministrative ottenendo dagli enti competenti tutte le autorizzazioni e i nulla osta necessari e previsti per la riqualificazione in oggetto”. La struttura doveva sorgere nel triangolo tra viale delle Terme di Caracalla, via Guido Baccelli e via Antoniniana. “Il ristorante andrà a occupare un capannone già esistente, non ci saranno volumi aggiuntivi e insegne impattanti”, avevano assicurato dalla multinazionale. Il totale dei posti a sedere tra interno ed esterno era 250.
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