Politica
“Riaccendiamo i riflettori sull’ex Ospedale Forlanini”
Nella giornata di domani, martedì 24 settembre alle ore 12, una delegazione Lega composta dal coordinatore regionale Francesco Zicchieri, il coordinatore di Roma Claudio Durigon, il consigliere regionale Laura Corrotti, Fabrizio Santori della Lega di Roma, il capogruppo Lega al Municipio XII Giovanni Picone e il coordinatore della Lega Giovani di Roma Daniele Catalano, si recherà all’ex Ospedale Carlo Forlanini di Roma per capire in quale stato la Regione Lazio – al seguito anche di un’interrogazione regionale della consigliera Laura Corrotti indirizzata nei mesi scorsi al presidente Zingaretti e all’Assessore competente – stia mantenendo una struttura che conta una superficie totale di 170mila mq.
L’ex nosocomio continua a versare nel degrado e tutte le attività al suo interno sono dismesse dall’estate del 2015. Da lì, ci sono stati due atti regionali che hanno cercato di definire le successive mosse: la delibera 766/2016 che tendeva a modificare la categorizzazione del bene da “indisponibile” a “disponibile”, determinando di fatto la possibilità di impiegare il complesso edilizio anche per attività diverse da quelle sanitarie (all’interno della stessa veniva attribuito dall’Agenzia del Demanio un valore commerciale all’immobile pari a 70 milioni di euro) e che di fatto apriva la strada alla svendita ai privati dato che una valutazione catastale del 2014 valutava la struttura ben 278 milioni; e quella di febbraio del 2018 quando venne approvato un nuovo atto in Regione Lazio, all’interno del quale veniva precisato che le azioni future sarebbero state orientate verso un “un’ottica di proprietà e fruizione pubblica del complesso, attraverso attività di interesse pubblico, istituzionali, sociosanitarie e sociali, oltreché attività culturali e formative e di sicurezza”.
“Ad oggi, l’unica certezza che abbiamo è il tempo che passa, giorno dopo giorno, nella totale staticità della Regione Lazio, nel mentre tra Monteverde e Portuense c’è una struttura che si sta deteriorando e si rischia di far cadere nel dimenticatoio tutta la vicenda. Il governatore Zingaretti, dal canto suo, ha fatto solo proclami e nessun atto concreto, al dì fuori del trasferimento della Caserma dei Carabinieri che sarà trasferita all’interno dell’area ma anche su quella abbiamo dei dubbi su quanto saranno veramente rispettate le tempistiche date.
La nostra presenza, quindi, sarà per far tornare alla luce l’ennesima mancanza da parte della Regione Lazio sulla valorizzazione di un bene che potrebbe dare tanto al quartiere e all’intera città se riqualificato e messo a disposizione dei cittadini.” Così in una nota Laura Corrotti, consigliere Lega Regione Lazio
Politica
Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.
# Incontro a Gemonio tra Salvini e Bossi: Un Dialogo Proficuo
Un significativo incontro si è svolto a Gemonio, Varese, tra il leader della Lega Matteo Salvini e l’ex segretario Umberto Bossi. La conversazione, durata oltre un’ora, è avvenuta in un’atmosfera di cordialità e rilassatezza, specialmente dopo le recenti notizie infondate sullo stato di salute di Bossi. Salvini ha descritto l’incontro come estremamente positivo, esprimendo soddisfazione reciproca.
Tematiche Affrontate nell’Incontro
Durante il colloquio, sono stati affrontati diversi argomenti di rilevanza nazionali. In primo luogo, l’autonomia è stata al centro del dibattito, con Salvini che l’ha definita una “battaglia storica della Lega”, utile per l’intero Paese. Oltre a ciò, si è parlato di infrastrutture lombarde, giustizia, sicurezza e immigrazione. Anche le questioni economiche e le strategie energetiche, compreso un occhio attento al nucleare, hanno trovato spazio nelle discussioni.
L’incontro ha visto la presenza della famiglia di Bossi, tra cui sua moglie Manuela Marrone e il figlio Renzo. Salvini ha manifestato l’intenzione di mantenere Bossi aggiornato sugli sviluppi futuri, promettendo nuove occasioni di incontro.
Prospettive di Ulteriori Incontri
Tra gli impegni presi, Salvini ha assicurato che terrà Bossi informato sulle questioni affrontate, aprendo a un futuro incontro che includerà anche ministri, a partire da Roberto Calderoli. Questa premessa sottolinea l’importanza di un dialogo continuo e costruttivo con il fondatore della Lega, riconoscendo il suo valore e contributo ai temi cruciali che il partito e il Paese si trovano ad affrontare.
Questa iniziativa di coinvolgimento evidenzia come la Lega intenda valorizzare la propria storia e il legame con le radici, mirando a costruire un futuro solido e orientato verso l’autonomia e la sicurezza nazionale.
Politica
Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano
# Dimissioni di Gennaro Sangiuliano: Un Cambiamento al Vertice della Cultura
La Lettera di Dimissioni
Il 7 settembre 2024, Gennaro Sangiuliano ha ufficialmente rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di Ministro della Cultura. Questo annuncio è avvenuto attraverso una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni, dopo una serie di polemiche e indiscrezioni che hanno tenuto banco negli ultimi giorni. Sangiuliano ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti nelle politiche culturali durante il suo mandato, ma ha affermato la necessità di considerare le sue dimissioni come “irrevocabili”.
Pressioni e Malumori nel Governo
Le tensioni all’interno del governo erano palpabili, con pressioni crescenti nei confronti di Sangiuliano. Fonti vicine al governo hanno rivelato che l’atmosfera era diventata insostenibile a causa delle continue rivelazioni legate a un’imprenditrice campana. Questa situazione ha messo in discussione la credibilità dell’intero esecutivo e della stessa Giorgia Meloni, spingendo alcuni membri di Fratelli d’Italia a suggerire che fosse indispensabile chiudere la questione rapidamente per il bene della coalizione.
Il Ruolo della Meloni e l’Exit Strategy
Dopo un iniziale sostegno a Sangiuliano, la premier Meloni ha riconosciuto che le circostanze richiedevano una rapida risoluzione della crisi. Questo ha portato a una riflessione profonda sull’opportunità politica di chiudere la questione al più presto. Meloni ha poi deciso di non partecipare al G7 dei Parlamenti e ha dedicato il suo tempo alla gestione della situazione e all’individuazione di una strategia di uscita per Sangiuliano. Nel pomeriggio, ha informato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, delle dimissioni del ministro.
Il Nuovo Ministro e le Prospettive Future
Dopo aver accettato le dimissioni di Sangiuliano, il Presidente Mattarella ha firmato il decreto che nomina Alessandro Giuli, attuale presidente della Fondazione Maxxi, come nuovo Ministro della Cultura. In seguito al giuramento di Giuli, Giorgia Meloni ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento per Sangiuliano, definendolo un uomo capace e onesto, e ha assicurato che con il nuovo ministro continueranno gli sforzi per il rilancio della cultura nel Paese.
Reazioni e Riconoscimenti
Le reazioni alle dimissioni di Sangiuliano sono state di sostegno e riconoscimento. Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha elogiato Sangiuliano per il suo operato e ha sottolineato come la sua scelta di dimettersi gli permetta di difendersi e dimostrare la sua integrità. Matteo Salvini ha anch’esso inviato un messaggio di gratitudine al ministro dimissionario e ha dato il benvenuto al suo successore Giuli.
—
In conclusione, le dimissioni di Gennaro Sangiuliano segnano un momento significativo nella politica culturale italiana, evidenziando le sfide e le dinamiche che influenzano l’attuale governo. La nomina di Alessandro Giuli potrebbe rappresentare un nuovo inizio per il dicastero e per la cultura nazionale.
-
Attualità5 giorni fa
Arrestato finto maresciallo per richiesta di 10mila euro dopo investimento di donna incinta da parte del figlio
-
Attualità5 giorni fa
La Vela di Calatrava sarà pronta per giugno, in tempo per il Giubileo dei Giovani 2025
-
Attualità6 giorni fa
Il giallo del viaggio per le cure dentali a Bangkok: scompare Vincenzo Grappa da Roma
-
Attualità4 giorni fa
Evacuato l’intero edificio a Frosinone per un allarme bomba, con artificieri al lavoro