Cronaca
ROMA Incendia la casa dell’ex ma uccide l’uomo sbagliato
ROMA Incendia la casa dell’ex ma uccide l’uomo sbagliato.
ROMA Incendia la casa dell’ex ma uccide l’uomo sbagliato. Per la precisione, un operaio bengalese di cinquant’anni, morto ieri al Sant’Eugenio dopo tre mesi di agonia. I fatti risalgono all’alba del 7 giugno: l’uomo stava dormendo quando il suo letto è stato completamente avvolto dalle fiamme. Teatro dell’episodio un seminterrato di un palazzo di otto piani vicino via Marconi. Ad appiccare il fuoco una connazionale 38enne, la cui posizione giudiziaria si è ora aggravata. Il pm Antonio Verdi, titolare del fascicolo, la accusa ora di omicidio volontario, premeditato. Quel giorno la donna, desiderosa di vendicarsi dell’ex compagno, si era introdotta nell’appartamento di lui con una tanica di benzina. Nel rogo della casa, però, l’ex convivente della donna se l’era cavata con una lieve intossicazione. Non così invece per uno dei tre coinquilini, rimasto ferito gravemente.
L’uomo presentava ustioni su buona parte del corpo, che i medici hanno fatto il possibile per tamponare. Negli ultimi giorni però le sue condizioni si sono aggravate. Gli investigatori invece si erano subito accorti della non accidentalità dell’incendio: uno degli inquilini, infatti, pur nel sonno, aveva sentito sbattere la porta.
Attraverso le immagini di sorveglianza all’ingresso del palazzo, gli agenti del commissariato San Paolo hanno notato una donna che, tutta vestita di nero e a volto coperto, entrava con una tanica nel palazzo e poi ne riusciva correndo qualche minuto dopo. L’indomani gli agenti l’hanno fermata: nel suo appartamento sono stati rinvenuti gli stessi abiti indossati dalla sospetta incendiaria, oltre alle chiavi del seminterrato dove viveva l’ex compagno. Nel violento rogo, che aveva portato allo sgombero delle cinquanta famiglie del palazzo, erano rimasti intossicati alcuni condomini, una dei quali, una ragazza, era stata costretta a trasferirsi in ospedale. Allo scoppio delle fiamme, dal seminterrato c’era stato un fuggi fuggi. Solo il coinquilino non ce l’aveva fatta ad uscire ed era stato poi salvato dai soccorritori. Le ustioni però non gli hanno lasciato scampo. L’ex compagno dell’incendiaria, in lacrime, ha poi raccontato che la donna lo perseguitava, con offese e minacce, da settimane.
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