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FUGGONO DA UN POSTO DI BLOCCO. ARRESTATI DUE NOMADI DOPO INSEGUIMENTO. 93 CHILI DI DROGA

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FUGGONO DA UN POSTO DI BLOCCO. ARRESTATI DUE NOMADI DOPO INSEGUIMENTO. 93 CHILI DI DROGA

LA CRONACA DI ROMA – LAURENTINA – FUGGONO AD UN POSTO DI BLOCCO. BLOCCATI DUE NOMADI DOPO UN LUNGO INSEGUIMENTO. TRASPORTAVANO 93 CHILI DI MARIJUANA.

La scorsa notte, due nomadi con l’auto piena di marijuana hanno cercato di seminare le “gazzelle” dei Carabinieri senza successo. Uno di origini bosniache e l’altro di origini kosovare, entrambi di 53 anni e con diversi precedenti penali, domiciliati presso il campo nomadi di via di Salone, al termine di un lungo e pericoloso inseguimento sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento di veicolo militare in concorso.

I due mentre viaggiavano sulla via Laurentina sono incappati in un posto di controllo dei Carabinieri e all’alt impostogli dai militari hanno proseguito schiacciando il piede sull’acceleratore, dando inizio ad un lungo inseguimento, per le vie cittadine e sul GRA.

I Carabinieri hanno subito chiesto ausilio alla Centrale Operativa del Gruppo di Roma, che ha fatto convergere altre pattuglie del Nucleo Radiomobile di Roma.

Durante la fuga i due hanno più volte compiuto manovre pericolose e sorpassi azzardati finché giunti all’altezza dell’uscita Casilina sono stati costretti a bloccarsi. Scesi dal mezzo hanno cercato di fuggire a piedi ma sono stati definitivamente bloccati ed ammanettati.

A seguito della perquisizione veicolare i militari hanno rinvenuto e sequestrato 13 sacchi neri contenenti 93 chili di marijuana. Il mezzo intestato ad un prestanome è stato sequestrato.

I due, dopo l’arresto sono stati portati presso il carcere di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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