Politica
CASO CONSIP L’ex Ministro per lo Sport Luca Lotti rinviato a giudizio
CASO CONSIP L’ex ministro dello Sport Luca Lotti e l’ex comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette rinviati a giudizio dal gup della capitale Clementina Forleo. Fissato l’inizio del processo al 15 gennaio prossimo.
Davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale Luca Lotti dovrà rispondere del reato di favoreggiamento nel processo Consip. Secondo la procura il 3 agosto del 2016 avrebbe rivelato all’allora ad di Consip Luigi Marroni “l’esistenza di una indagine penale che interessava gli organi apicali passati e presenti di quella società e, in particolare, di una attività di intercettazione telefonica sull’utenza in suo uso”. Circostanza sempre negata dall’ex ministro dello Sport: “Non potevo dire ciò che non sapevo”.
“Oggi, 3 ottobre 2019, il Giudice per le udienze preliminari ha deciso che dovrà esserci un processo per accertare definitivamente la verità dei fatti. Il reato di cui devo rispondere è favoreggiamento di un ‘non indagato’. Come ho fatto finora, affronterò tutto questo a testa alta”, scrive Luca Lotti su Facebook. “Ero e resto convinto che i processi si fanno nelle aule dei Tribunali e non sui giornali. Dimostrerò in quelle sedi la mia innocenza”, aggiunge il deputato Pd.
Favoreggiamento e rivelazione di segreto sono i reati attribuiti al generale Del Sette che nell’estate del 2016, stando all’impostazione accusatoria, avrebbe informato Luigi Ferrara, all’epoca presidente di Consip, che c’era un’inchiesta penale sul conto dell’imprenditore campano Alfredo Romeo e di essere cauto “nelle comunicazioni a mezzo telefono”. Anche il generale Saltalamacchia dovrà fare i conti con l’accusa di favoreggiamento per aver rivelato nell’estate del 2016 a Marroni che la procura di Napoli indagava su Consip. Prosciolto da tutte le accuse Giampaolo Scafarto, attuale assessore alla legalità a Castellammare di Stabia e proscioglimento anche per il colonnello Alessandro Sessa. Rinvio a giudizio disposto anche per l’imprenditore Carlo Russo e per Filippo Vannoni, presidente della società Publiacqua.
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