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ROMA I legali di Buzzi e Carminati chiedono la scarcerazione
ROMA I legali di Buzzi e Carminati chiedono la scarcerazione. Chi avrà la peggio in termini di custodia cautelare in carcere, dopo la sentenza della Cassazione che ha annullato l’esistenza della mafia, saranno quelli che due giorni fa sono finiti in carcere dopo la lettura del dispositivo.
Per i nove, tra politici e pubblici amministratori, in base allo spazzacorrotti si sono spalancate le porte del carcere di Rebibbia. Per altri 23 invece, di cui uno assolto (l’imprenditore di Sacrofano Agostino Gaglianone), è la fine di un incubo. 19 sono fuori dal carcere dalla fine del processo di primo grado. I legali di Buzzi, Carminati e dei suoi due luogotenenti Riccardo Brugia e Matteo Calvio, gli unici dell’inchiesta Mondo di Mezzo ancora in carcere, chiedono la scarcerazione sin dalla prossima settimana. A metà novembre potrebbero già essere fuori.
Il processo di Appello che si dovrà ricelebrare sarà una pura formalità. Non si dovrà arrivare a una sentenza ma per la maggior parte degli imputati riqualificare la pena. Ad esempio il caso Brugia. “Condannato a 11 anni ne ha già passati cinque in detenzione preventiva, più uno di liberazione anticipata. La Cassazione ha annullato per lui alcuni reati. Quindi la pena sarà inferiore a quella comminata”, spiega l’avvocato Ippolita Naso. Entro la fine dell’anno potrebbe tornare libero.
Stesso discorso per Carminati che con i reati depennati due giorni fa, 5 anni già scontati su 14 di condanna, e l’uscita dal regime del 41 bis, con buona probabilità non avrà una condanna nell’Appello bis superiore ai dieci. Posizione diversa per Salvatore Buzzi, l’imputato con più anni di condanna (18) e con più reati contestati. Il suo difensore, Alessandro Diddi, non sa se per lui chiederà gli arresti domiciliari o la scarcerazione: “Per molti dei reati contestati, essendo caduta l’aggravante mafiosa, è intervenuta la prescrizione. Se tutto va bene la pena sarà dimezzata e con gli anni già scontati più quello di liberazio.ne anticipata non gli resta molto da fare. Una carcerazione così lunga per corruzione in Italia credo sia la prima volta per un detenuto”.
Un record anche per Carminati: è la prima volta che è rimasto in carcere così a lungo. Tuttavia c’è chi continua a dire che la mafia a Roma c’è: “Nessuno si illuda, io lo so come presidente della Regione Lazio. Ognuno dica la propria ma sia chiaro che il pericolo mafioso, non per questa banda, è fortissimo”, ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
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