Mondo di mezzo: “la mafia a Roma c’è”. Queste le parole dell’ex presidente Fumo che confermò il 416 bis al clan Spada.

“Le associazioni di tipo mafioso sono presenti, ormai e non da poco, in tutta Italia, come dimostrano le indagini e i processi che ci sono stati in Piemonte, in Emilia Romagna in Lombardia e in genere nel nord” ed è “antistorico” immaginare che Roma, capitale e snodo del potere politico ed economico, sia indenne da questo tipo di criminalità. A dirlo, parlando con l’ANSA, è Maurizio Fumo, ex presidente della Quinta sezione penale della Cassazione, che ritiene che Roma – e lo dimostra il ‘suo’ verdetto sul clan ‘capitolino’ degli Spada – non sia indenne da questa piaga.

“Non invidia”, inoltre, i magistrati della Sesta sezione penale della Suprema Corte che, dopo aver fatto a pezzi l’accusa di mafia per gli imputati del ‘Mondo di mezzo’ come Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, dovranno ora scrivere le motivazioni tenendo conto dei verdetti del ‘Palazzaccio’ che invece hanno confermato che nella capitale la mafia e i suoi metodi hanno preso piede.