Cronaca
ROMA Infermiera e medico del 118 aggrediti da paziente psichiatrica

ROMA Infermiera e medico del 118 aggrediti da paziente psichiatrica.
ROMA Infermiera e medico del 118 aggrediti da paziente psichiatrica. E’ accaduto a bordo di un’ambulanza della postazione mobile Set 118 Treviso. Proprio qui, la scorsa notte, erano in servizio le due vittime del violento episodio, che hanno vissuto momenti di puro terrore.
La paziente, durante le fasi di stabilizzazione clinica mediante terapia endovenosa e relativo contenimento, ha subito una fortissima crisi di agitazione psico-motoria. Prima ha tentato di strangolare l’infermiera, dopo averla afferrata per il collo, poi con dei violentissimi calci ha provocato una lussazione completa della mandibola del medico, subito intervenuto in soccorso all’infermiera. A riferirlo in una nota il Sis 118.
“Anche questa brutale, violenta aggressione, per cui esprimo da parte mia e della Sis 118 tutta la vicinanza ai colleghi, medico ed infermiere, aggrediti, che purtroppo fa parte della durezza e della complessità intrinseca del nostro lavoro conferma la necessità piu’ urgente di ‘mettere in sicurezza’ l’intero Sistema 118 nazionale attraverso misure strutturali (quali, ad esempio, la presenza di piante organiche ‘piene’ e non ‘vuote’, e la garanzia incentivante di indennità specifiche di rischio biologico ed ambientale per tutti gli operatori in servizio, medici, infermieri ed autisti-soccorritori) che richiedono, con urgenza, la contrazione più cogente dei tempi previsti per la riforma legislativa“, dichiara il presidente nazionale Mario Balzanelli.
Cui fa eco Alessandro Garau, segretario nazionale del sindacato CoAS Medici Dirigenti: “Esprimiamo piena solidarietà nei confronti del medico e dell’infermiera del 118 aggrediti la scorsa notte a Roma, ennesimo episodio di violenza nei confronti di operatori sanitari. Crediamo che solo un maggior numero di risorse possa ridurre questi episodi”.
“Naturalmente – specifica Garau . Trattandosi di un caso psichiatrico, non si può colpevolizzare la paziente, che non è responsabile del proprio comportamento. I pazienti psichiatrici, in fase di scompenso, sono difficili da gestire per imprevedibilità del comportamento: non è insolito che episodi del genere si verifichino nei reparti di ricovero. In questo caso solo maggiori risorse e protezioni per i medici coinvolti in un così delicato settore possono intervenire”.
“Ben diverso – conclude Garau – quando è un paziente responsabile e consapevole ad aggredire un operatore sanitario. In quel caso, è bene che le normative penali facciano la loro parte“.
Cronaca
Carabiniere accusa collega di molestie e minacce con mitra al processo con paravento.

#ScandaloNelleForzeDell’Ordine: Una carabiniera accusa il collega di molestie durante i pattuglie notturne!
L’Incubo Durante i Servizi Condivisi
Una giovane carabiniera ha deciso di rompere il silenzio e denunciare il collega per presunte molestie ripetute e minacce, accadute proprio mentre erano in servizio insieme. Immagina la tensione in un’auto di pattuglia, dove avances inaspettate e tocchi indesiderati hanno trasformato il lavoro in un vero incubo.
L’Udienza Protetta e le Accuse Shock
In un’udienza a porte chiuse al tribunale di Latina, la donna ha richiesto un paravento per evitare di incrociare lo sguardo dell’imputato, alimentando la curiosità su quanto possa essere stato traumatico l’accaduto. Ha raccontato di messaggi insistenti sul cellulare, proposte di rapporti sessuali e gesti intimidatori come una mano sulla coscia, nonostante i suoi disperati tentativi di fermarlo.
Gli Effetti Devastanti sulla Vittima
La carabiniera ha descritto come questi episodi l’abbiano spinta in uno stato di stress e ansia profondi, tanto da attirare l’attenzione della sua comandante. Quest’ultima ha avviato un procedimento d’ufficio, lasciando tutti a chiedersi: quanto è diffusa una cultura di silenzio in ambienti come le forze dell’ordine?
La Controffensiva della Difesa
Ma c’è un colpo di scena che rende la storia ancora più intrigante: la difesa dell’imputato ha puntato il dito sulla vittima, contestando la sua coerenza. Senza una denuncia formale e con messaggi affettuosi che sarebbero stati cancellati, i dettagli misteriosi potrebbero cambiare tutto – o no?
Il Processo Si Infiamma
Il caso è tutt’altro che concluso, con l’udienza aggiornata all’11 settembre per ascoltare la testimonianza della comandante. Riuscirà a emergere la verità? Non perdere gli aggiornamenti su questa storia che tiene tutti con il fiato sospeso!
Cronaca
Ostia, Casa Clandestina sigillata per disturbo alla quiete pubblica al locale

#IncredibileSerieDiControlli #LocaleSottoFuoco Un locale che subisce un’ispezione ogni tre giorni: scopri la storia di denunce e battaglie legali che sta facendo impazzire i residenti!
Gli Accertamenti Senza Fine
Immaginate un locale che, negli ultimi cinque anni, è stato sottoposto a oltre 710 controlli: un ritmo serrato che equivale a un’ispezione ogni tre giorni. Tutto nasce dalle continue denunce e segnalazioni dei residenti della zona, che hanno trasformato questo posto in un vero e proprio campo di battaglia burocratica.. Cosa avrà mai fatto per attirare tanta attenzione?
La Battaglia del Gestore
Al centro di questa tempesta c’è Diego Giannella, il gestore del locale, che non ci sta e ha presentato ricorso per difendere la propria attività. Ma quali segreti si celano dietro queste ispezioni a raffica? Scopri come questa storia potrebbe riservare colpi di scena inaspettati!
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