Cronaca
ROMA LA STORTA Scontro auto moto: 29enne perde la vita

ROMA LA STORTA Scontro auto moto: 29enne perde la vita.
ROMA LA STORTA Scontro auto moto. Proprio su quest’ultima viaggiava la giovane vittima, che stava rientrando a casa. Aveva avvertito del suo arrivo per l’ora di cena, che però non si è mai concretizzato: il ragazzo infatti ha perso il controllo della sua Ducati ed è finito contro un’auto che procedeva nella direzione opposta. L’incidente si è verificato mercoledì sera in via della Storta e la vittima, 29 anni, è deceduta sul corpo. Il ragazzo era un vero esperto di due ruote, per cui amici e parenti non riescono a credere ad un semplice errore di manovra. A dare l’allarme il padre, che, non avendolo visto rientrare, è andato a cercarlo.
Ha fatto a ritroso il percorso solitamente compiuto dal giovane. Ad un certo punto si è imbattuto nei lampeggianti dei vigili urbani, che avevano bloccato la strada. Così il destino gli ha messo davanti la più brutta delle scoperte: il figlio riverso sull’asfalto e la moto qualche metro più avanti. Secondo i primi accertamenti, il 29enne avrebbe perso il controllo della Ducati 1000 e sarebbe finito contro una Mercedes 220. Ma la dinamica reale è ancora tutta al centro del lavoro degli inquirenti. «Troppo esperto per aver perso da solo il controllo», dicono gli amici. Ma, a quanto ha constatato la polizia locale, l’asfalto non presenterebbe avvallamenti o buche. Le indagini dunque proseguono su quella che è la morte numero 110 da inizio anno sulle strade di Roma e provincia.
Cronaca
Femminicidio a Sula: Ritrovato il cellulare di Ilaria in casa di Mark Samson, che dichiara di averlo dato a sua madre.

#SvoltaChocNelCaso: Il killer cambia versione sul telefono della vittima, e la verità è più inquietante di quanto si pensi!
La confessione inaspettata
In un colpo di scena che sta accendendo i riflettori sulle indagini, il killer ha rivelato ai pubblici ministeri di aver passato il telefono della giovane vittima a sua madre, Nors Manlapaz. Questa ammissione ha lasciato tutti a chiedersi cosa altro potrebbe emergere da questa intricata storia di inganni e misteri.
La storia che si sgretola
Prima di questa rivelazione, l’uomo aveva sostenuto di aver gettato il dispositivo in un tombino, una narrazione che ora è stata smascherata come falsa. Gli inquirenti sono in fibrillazione, e i dettagli di questo voltafaccia stanno alimentando speculazioni su possibili nuovi indizi nascosti.
Cronaca
L’ex fidanzato e il segreto della valigia misteriosa

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Il Ritrovamento Scioccante
È stato finalmente ritrovato il cellulare di Ilaria Sula, la giovane studentessa tragicamente uccisa con tre coltellate al collo dal suo ex fidanzato Mark Samson. L’apparecchio, ora sotto sequestro, è stato scoperto a casa di Samson, il reo confesso che ha abbandonato il corpo della vittima in un dirupo nella zona di Capranica Prenestina. Ma cosa potrebbe nascondere questo telefono? Gli inquirenti sono già al lavoro per analizzarlo, alimentando la curiosità su possibili messaggi o prove nascoste che potrebbero cambiare tutto.
Le Indagini in Corso
Intanto, le autorità stanno approfondendo gli esami disposti dalla Procura di Roma sul tablet e sul computer di Ilaria, oltre al cellulare di Samson. I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, contestano a Samson l’omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e l’occultamento di cadavere. È incredibile pensare a quante tracce digitali potrebbero emergere, rivelando lati oscuri di questa storia che tiene tutti con il fiato sospeso.
Il Racconto Drammatico della Madre
«Sembrava un demonio, ho avuto paura che mi facesse del male». Sono queste le parole agghiaccianti di Nors Man Lapaz, la madre di Mark Samson, durante un interrogatorio in Questura. La donna, ora indagata per concorso in occultamento di cadavere, ha descritto le ore successive al femminicidio avvenuto nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano. Ha sentito i due discutere animatamente quella mattina, e quando ha bussato alla porta, ha trovato il figlio in uno stato terrificante. Tremava e farfugliava frasi confuse, come «se non lo facevo io, ammazzavano me», lasciando intendere un possibile scenario alternativo che gli inquirenti stanno verificando con attenzione. Ma è lei che potrebbe aver aiutato a ripulire la scena del crimine e a infilare il corpo in una valigia, un dettaglio che fa rabbrividire e solleva mille domande su cosa sia davvero accaduto.
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