Cronaca
ROMA Maxi sequestro di ‘droga della pazzia’: straniero in manette

ROMA Maxi sequestro di ‘droga della pazzia’: straniero in manette.
ROMA Maxi sequestro di ‘droga della pazzia’. 31 mila le pasticche di metanfetamina, comunemente nota come “Yaba”, rinvenute, che hanno portato ad un arresto e tre indagati. I provvedimenti sono stati eseguiti nel corso di un’operazione dei carabinieri di Venezia tra Mestre e Roma. Il Nucleo Investigativo della Serenissima, supportato dai colleghi romani, ha eseguito il decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla procura lagunare a carico di 6 bengalesi.
Proprio perquisendo il domicilio di uno di essi, nel quartiere Quadraro di Roma, i militari hanno rinvenuto le 31 mila pasticche, valutate complessivamente oltre 200mila euro, nascoste nel sottofondo di una valigia. Altre 25 pasticche sono state trovate invece a Mestre. Si tratta del piu’ ingente sequestro di questo tipo di stupefacente mai avvenuto in Italia. In manette è finito un 40enne, trovato con la droga: trasportato nel carcere di Regina Coeli, è ora in attesa dell’udienza di convalida.
La Yaba e’ una potente miscela di metanfetamina e caffeina a basso costo che porta il consumatore a un forte stato di euforia. Una volta svanito, l’effetto si tramuta in una profonda astinenza, che, se non soddisfatta con nuove assunzioni, può portare a stati d’ansia, depressione e, nella peggiore delle ipotesi, al compimento di gesti estremi. A ciò si aggiungono danni irreversibili al sistema nervoso centrale.
Cronaca
Aggressione tra consiglieri di FI e FdI: tensioni nel centrodestra

La denuncia del consigliere regionale azzurro Marco Colarossi riguarda un episodio che coinvolge il consigliere municipale Roberto Santoro, recentemente identificato dalla polizia locale.
Dettagli dell’Accaduto
Marco Colarossi ha espresso preoccupazione per la situazione, sottolineando la necessità di maggiori misure di sicurezza nel territorio. Nel frattempo, le autorità competenti stanno indagando per chiarire i dettagli della vicenda.
Reazioni e Conseguenze
Reazioni politiche non sono mancate, con richieste di intervento immediato per garantire la sicurezza dei cittadini. Colarossi ha ribadito che è essenziale affrontare il problema in modo deciso e tempestivo.
Prossimi Passi
La situazione è seguita con attenzione, e si aspettano aggiornamenti dai monitoraggi delle forze dell’ordine. Le istituzioni sono chiamate a rispondere prontamente a questi eventi per evitare ripercussioni più gravi.
Cronaca
In 500 alla Sapienza per ricordare Ilaria Sula e riflettere sulla paura condivisa

Un silenzio profondo ha avvolto la facoltà di Statistica della Sapienza, dove si sono riuniti studenti e studentesse per rendere omaggio a Ilaria Sula, assassinata dall’ex fidanzato Mark Samson. Molti hanno portato fiori per commemorare la studentessa di 22 anni, condividendo il dolore e la solidarietà con la comunità universitaria.
Memoria di Ilaria Sula
Una grande foto di Ilaria è stata affissa sulla facciata della facoltà con la scritta “Sapienza ricorda Ilaria Sula”. Accanto a un mazzo di fiori, è stato lasciato un messaggio toccante: “Se domani non torno, brucia tutto. Se domani tocca a me voglio essere l’ultima”, un verso della poesia di Cristina Torre Cáceres, diventato virale dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin.
Le studentesse, come Lucia, hanno espresso il loro lutto e la loro preoccupazione. “Lo sapevo che sarebbe finita così. La speranza c’è sempre, ma dentro di me lo sapevo già. Denunciare? Certo, ma il rischio è che lui arrivi comunque”, ha affermato Lucia. Angelica, compagna di corso di Ilaria, ha aggiunto l’importanza dell’educazione affettiva: “È inaccettabile che non ci sia. Non si tratta soltanto dell’omicidio, ma del revenge porn, delle relazioni tossiche che anche io ho avuto”. Gli striscioni esposti nel piazzale rivendicano: “Ci vogliamo viv3” e “Verità e giustizia per Ilaria. Un altro mondo è possibile, organizziamoci!”.
Un gesto simbolico e un invito alla riflessione
Centinaia di persone hanno agitate le chiavi di casa, un gesto simbolico per rappresentare la necessità che le case siano luoghi sicuri per le donne. Il femminicidio di Ilaria ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e sulla cultura patriarcale.
Le parole della rettrice
La rettrice Antonella Polimeni ha parlato di “un silenzio rumoroso” e ha espresso il pensiero della comunità per Ilaria, enfatizzando la necessità di un cambiamento a livello educativo. “Le istituzioni devono lavorare insieme perché è vero, serve la repressione, servono le leggi, ma l’educazione affettiva e sessuale deve iniziare precocemente”, ha dichiarato Polimeni. Un collega di Ilaria ha condiviso il suo ricordo: “Pensare che una ragazza che vedevi tutti i giorni non ci sia più è inaccettabile e rende tutto più pesante”.
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