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Scontri Roma 2011 — Pg: “8 condanne per un tot. di 33 anni di reclusione”

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Scontri Roma 2011 — Pg: “8 condanne per un tot. di 33 anni di reclusione”

Scontri Roma 2011 — Otto condanne per 33 anni complessivi di reclusione: questa la richiesta del Pg Pietro Catalani nei confronti di altrettanti soggetti, accusati di responsabilità negli scontri avvenuti il 15 ottobre del 2011 a Roma nella zona di piazza San Giovanni, nella giornata degli Indignados. Nella giornata odierna si è formalmente aperto il processo d’appello, processo che registrerà ancora altre due udienze, l’ultima delle quali, a fine novembre, porterà alla sentenza dei giudici della prima Corte d’appello capitolina. In aggiunta alle richieste di condanna, figurano anche le richieste di alcune prescrizioni (per reati contravvenzionali) e anche la derubricazione della minima partecipazione ai fatti. Nei confronti di tutti gli imputati, la pubblica accusa ha sollecitato l’estensione delle attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti contestate, con contestuale rideterminazione delle condanne “in un senso più democratico e aderente ai nostri tempi” (in primo grado furono quindici le condanne pronunciate per un totale di oltre 61 anni di reclusione). La condanna più elevata (6 anni e mezzo) è stata chiesta per Giacomo Spinelli, accusato, insieme a Massimo Gentile (per lui chiesti 2 anni e 8 mesi), di avere appiccato l’incendio nel mezzo blindato.

4 anni sono stati chiesti per Nadia Vecchioli, Fabrizio Lisci e Richard Yave Condori, 5 anni e mezzo per Emanuele Bonafede, 6 anni per David Ceccarelli, 2 mesi e 20 giorni per Salvatore Pappalardo. La non procedibilità  per prescrizione è stata sollecitata per Valerio Pascali, Giuseppe Parise, Giovanni Caputi e Gaetano Azzinnaro. Nel corso degli incidenti (che si svilupparono soprattutto nella zona di via Labicana, via Merulana, via Cavour e San Giovanni), fu dato alle fiamme un blindato dei carabinieri. Furono inoltre distrutte camionette, saccheggiati negozi, attaccate le Poste, bruciate alcune auto in sosta e attaccata una caserma della Guardia di finanza. Numerosi i reati contestati, tra cui un tentato omicidio (per il quale il Procuratore generale oggi ha chiesto la derubricazione in lesioni gravissime), resistenza aggravata a pubblico ufficiale, devastazione, lesioni aggravate, incendio doloso, turbativa dell’ordine pubblico, danneggiamenti, interruzione di pubblici servizi. Nella giornata odierna, si registrano inoltre anche gli interventi delle parti civili (Roma Capitale, Atac, Banca Popolare del Lazio, Ministeri Interno, Difesa ed Economia, Ama, alcuni poliziotti, e un carabiniere).

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