Attualità
STADIO ROMA Grancio (Misto): “Siamo fuori dalla legalità”

STADIO ROMA Grancio: “Nella giornata odierna, l’amministrazione Raggi ha ufficializzato che la procedura di approvazione dello stadio di Tor di Valle gode di uno status speciale. Si tratta di una sorta di segreto di stato, che impedisce, in violazione della legge, non solo ai cittadini e alle associazioni civiche, ma anche ai consiglieri comunali, di accedere agli atti fondamentali. Siamo di fronte a una situazione di totale illegalità, con la quale si impedisce perfino ai titolari del mandato elettivo di svolgere le proprie funzioni, nonostante l’Anac abbia chiesto al Campidoglio di pubblicare tutti i documenti. La legge parla chiaro, in quanto conferisce ai consiglieri un diritto di accesso privilegiato, connesso al loro mandato istituzionale.
Ciò prevede l’esercizio del controllo sulla correttezza degli atti degli uffici, quindi anche sugli atti in corso di formazione. Interpretazione, questa, pienamente condivisa dal Consiglio dell’Anac che, nella seduta del 23 ottobre scorso, ha emesso un provvedimento finalizzato a intimare al Campidoglio di pubblicare sul proprio sito tutti gli atti riguardanti lo stadio, compresa la convenzione in via di definizione. Fin dall’inizio della mia esperienza in Assemblea capitolina, ho fatto presente che lo Stadio di Tor di Valle sguazzava nell’illegalità, ma ora si sta davvero superando ogni limite. La sindaca Raggi e il suo entourage più stretto stanno creando attorno a questa procedura una cortina di ferro, la cui unica missione è impedire che all’interno della stessa maggioranza si consolidi la consapevolezza di revocare l’interesse pubblico a un progetto che danneggia la città e il futuro dell’As Roma”. Queste le parole di Cristina Grancio, capogruppo del Misto in Assemblea capitolina e vicepresidente della commissione Urbanistica.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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