Attualità
In dodici città italiane già c’è. La pistola elettrica può diminuire i reati?

Dopo l’ennesimo fatto di cronaca nera di Trieste è forse arrivato il momento di dotare tutte le forze dell’ordine della pistola taser?
La pistola elettrica, seppur ancora in via sperimentale, è in uso in ben dodici città italiane e viene utilizzata dalle forze dell’ordine per un totale di 30 dispositivi. Prodotta dalla statunitense Axon (ex Taser), secondo il Ministro dell’Interno è arrivato il momento di aumentare la dotazione procurando a tutte le Forze dell’Ordine la pistola elettrica che può risultare molto utile in determinate occasioni.
Ad oggi grazie a questo dispositivo, conosciuto come storditore elettrico, sono stati effettuati molti arresti e forse il Taser avrebbe evitato anche delle tragedie (come quella avvenuta a Trieste); quest’arma spara delle scariche elettriche che immobilizzano la persona verso le quali sono dirette, provocando una paralisi muscolare temporanea evitando che la persona possa morire a differenza della pistola.
Il solo mostrare quest’arma può generare paura e quindi far cessare l’agito criminale, il reo di fronte al fatto di subire una sorta di elettroschoch potrebbe sospendere l’agito negativo messo in atto; l’utilizzo di questo strumento potrebbe far cessare tutte le tragedie alle quali si assiste quotidianamente, dato che oramai la microcriminalità sta aumentando e sono molte le persone all’interno delle forze dell’ordine che pagano cara la loro vita.
Quest’arma non letale (acronimo dell’inglese Thomas A. Swift’s Electronic Rifle, “fucile elettronico di Thomas A. Swift”) è molto utile per chi affronta il pattugliamento notturno, oltre a generare paura potrebbe fornire sicurezza alle forze dell’ordine costrette ad intervenire, ma senza danni letali quali la morte di persone.
Fondamentale la preparazione all’utilizzo di quest’arma ed il sostegno psicologico relativo ad esso, in quanto la persona che lo utilizza deve essere preparata alle conseguenze che possono generarsi, deve sapere quando è il caso di utilizzarla riuscendo a carpire l’ambiente e la realtà in cui sta avvenendo un atto criminale.
Dr. ssa Alessia Micoli Psicologa Criminologa
Attualità
Operatore di Radiologia: “Senza reggiseno ci rendi felici” – La denuncia di Marzia scuote l’ospedale

#IndagineInCorso: Shock a Roma per il video virale di Marzia Sardo che denuncia molestie al Policlinico Umberto I. L’ospedale avvia accertamenti. #NotizieRoma #Giustizia
Un video destinato a far discutere quello pubblicato da Marzia Sardo, che ha lanciato un grido di allarme dopo aver vissuto una esperienza traumatica durante una procedura medica presso il Policlinico Umberto I di Roma. Le sue parole sono chiare: “Non è ammissibile una cosa del genere, denuncio tutto”. Il video, che ha rapidamente guadagnato attenzione sui social, ha in breve tempo superato il milione di visualizzazioni, sollevando un’ondata di indignazione.
Il Policlinico non ha esitato a rispondere e ha confermato di aver avviato un’indagine interna per far luce sui fatti. Una risposta che indica l’importanza di affrontare con serietà le segnalazioni di comportamenti inappropriati, soprattutto in ambito ospedaliero, dove la professionalità dovrebbe essere la priorità assoluta.
Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e il rispetto nei luoghi di cura, proprio mentre la comunità online mostra il suo sostegno a Marzia, ringraziandola per il coraggio di aver condiviso la sua esperienza. Le indagini chiariranno quanto accaduto, ma una cosa è certa: la vicenda ha messo sotto i riflettori una questione che non può essere ignorata.
Attualità
Bambino vola fuori dall’auto: seggiolino fantasma o genitori troppo fiduciosi?

#IncidenteViterbese: un bimbo cade dall’auto in corsa. Le indagini continuano tra misteri e interrogativi. 🚗🔍 #Cronaca #NotiziaDelGiorno
Nel Viterbese, una storia dai contorni ancora sfumati ha sconvolto la comunità locale. Un bimbo di appena un anno e mezzo è caduto da un’auto in movimento, poche ore fa, sollevando immediatamente un vortice di domande tra gli inquirenti e il pubblico.
La mamma del piccolo ha riferito agli investigatori un incredibile racconto: il fratello maggiore del bambino avrebbe inavvertitamente sganciato la cintura del seggiolino, permettendo al piccolo di uscire dall’auto mentre era in corsa. Ma è qui che la curiosità cresce inesorabilmente.
Durante un’ispezione accurata condotta dalle forze dell’ordine, si è scoperto qualcosa di sorprendente: “il seggiolino non è stato trovato” nell’auto. Questa scoperta ha aperto la strada a nuove ipotesi e interrogativi sulla dinamica dell’incidente.
Le autorità locali proseguono le indagini per far luce su questo enigmatico episodio, mentre la famiglia coinvolta attende con ansia ulteriori sviluppi. La vicenda, già di per sé drammatica, si carica di un alone di mistero che attirerà sicuramente l’attenzione nazionale.
La comunità resta col fiato sospeso, in attesa di capire cosa sia realmente accaduto su quella strada del Viterbese. Una storia che ci ricorda, ancora una volta, quanto sia fragile il confine tra normalità e incredibile.
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