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ALBANIA Pompieri italiani recuperano madre e figli abbracciati

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ALBANIA Pompieri italiani recuperano madre e figli abbracciati

ALBANIA Pompieri italiani recuperano una madre e i figli abbracciati. Sale a 49 il numero delle vittime del terremoto di martedì scorso. Lo rende noto il ministero albanese della Difesa precisando che le operazioni di ricerca proseguono solo tra le macerie di un albergo a Durazzo dove si sospetta si trovi un’altra persona.

Intanto, nella notte, registrata a pochi chilometri a nord di Durazzo una nuova “potente scossa di magnitudo 4.8”. I pompieri italiani, impegnati in Albania nelle operazioni di soccorso, hanno estratto i corpi di una madre con i suoi tre figli abbracciati a letto. Tutti morti nel crollo della loro abitazione. La donna era la moglie del quarantenne Berti Lala. I figli erano due gemellini di un anno e mezzo e un altro bambino di sette anni.

Come riferisce Luca Cari, responsabile della comunicazione dei Vigili del Fuoco, la palazzina di quattro piani era apparsa subito in condizioni drammatiche: “Completamente collassata, con i solai uno sopra all’altro. Una situazione molto difficile operativamente”. La storia dei Lala sta commuovendo il Paese. La Reuters ha riferito che una delle sorelle di Berti Lala, la loro madre di 79 anni e un nipote, sono tutti tra le vittime del disastro. La casa dei Berti si trovava nel quartiere Kenet ed era costruita su una zona paludosa bonificata. I Vigili del fuoco italiani hanno lavorato ininterrottamente da martedì sera fino alle 2 di questa notte, quando la ricerca si è conclusa perché tutti i dispersi erano stati recuperati.

“Oggi procederemo con la messa in sicurezza e la bonifica”, ha fatto sapere Cari. Nelle operazioni sono impegnati 175 uomini delle squadre Usar (Urban Search And Rescue) dei Vigili del Fuoco, specializzate nella ricerca sotto le macerie. “Gli stessi, per intenderci, che hanno lavorato a Rigopiano e al ponte Morandi”. Da martedì si sono registrate oltre 500 scosse, alcune con magnitudo superiore a 5 che hanno fatto tremare gli edifici. L’Albania, che ieri ha celebrato i 107 anni dell’indipendenza, non ha mai vissuto un terremoto con tanti morti. L’ultimo forte sisma, nel 1979, uccise 40 persone.

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Allerta bomba su volo American Airlines attivata da una mail anonima

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Allerta bomba su volo American Airlines attivata da una mail anonima

Un falso allarme bomba ha interessato un volo American Airlines partito da New York e diretto in India, a seguito di una mail anonima giunta all’aeroporto di Delhi.

La segnalazione e l’intervento

La mail conteneva la minaccia: “C’è una bomba a bordo”. Ricevuta ieri, ha attivato le procedure di emergenza, portando l’aereo, un Boeing 789, a invertire la rotta verso Fiumicino, mentre sorvolava il Mar Caspio. È stato solo dopo che il pilota ha ricevuto indicazioni per atterrare in Italia, che due Eurofighter dell’Aeronautica militare hanno affiancato il velivolo nel suo arrivo.

Controlli a terra

Una volta atterrato, passeggeri ed equipaggio sono stati fatti scendere e ha avuto inizio un’accurata verifica dell’aereo da parte della polizia e della polaria. Non è stato trovato alcun ordigno esplosivo, e l’allerta è stata presto dichiarata falsa. I passeggeri e l’equipaggio hanno dovuto affrontare disagi e trascorrere la notte a Roma, ma oggi è prevista una nuova partenza per l’India.

Un episodio a lieto fine

Nonostante l’alta tensione e il grande spavento per i circa 200 passeggeri a bordo, fortunatamente, la situazione si è conclusa senza conseguenze gravi.

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.

Incendio e fuga di fumo

Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.

Condizioni critiche del personale

La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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