Attualità
L’attentatore di Londra era un ex detenuto
L’attentatore di Londra era un ex detenuto. La polizia londinese ha ucciso un uomo che correva con un coltello in mano sul London Bridge.
La polizia, intervenuta dopo la segnalazione di un accoltellamento, fa sapere che diverse persone sono rimaste ferite. Scotland Yard ha fatto sapere che si tratta di terrorismo. L’attentatore di Londra ucciso, riferisce il Guardian citando la conferenza stampa dell’ufficiale di polizia Neil Bausu, era un ex detenuto con un finto giubbotto esplosivo. L’uomo era in stato di libertà con il braccialetto elettronico.
Secondo la Bbc è stato “condannato per reati di terrorismo”. Sembra che i fatti siano iniziati dentro Fishmonger’s Hall dove era in corso un non precisato “convegno di giustizia penale”. Presenti decine di persone fra cui anche studenti dell’Università di Cambridge. Sull’argomento è intervenuto anche il primo ministro Boris Johnson che ha chiesto “pene appropriate per i terroristi”. Parlando prima della riunione d’emergenza del Cobra ha detto: “Ho sostenuto a lungo che è un errore permettere ai criminali gravi e violenti di uscire di prigione in anticipo. È molto importante uscire da questa abitudine e far rispettare le pene appropriate per i criminali pericolosi. Specialmente per i terroristi”.
“Camminavo sul ponte e ho visto diverse persone che lottavano con un uomo dall’altra parte della strada. Subito dopo è arrivata la polizia e gli ha sparato”, ha raccontato il giornalista della Bbc John McManus. Lo stesso ponte il 3 giugno del 2017 fu lo scenario di un attacco portato a termine da estremisti islamici a bordo di un camion. Il veicolo lanciato verso la folla a circa 50 km orari, e, una volta fermo, ne uscirono tre terroristi, che, muniti di coltello, aggredirono chiunque si trovasse sulla loro strada. Il bilancio delle vittime fu di 8 morti e 48 feriti. I terroristi rimasero uccisi dalla polizia.
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