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EX ILVA Parlano i commissari: “Danni irreparabili per l’intero Paese”

EX ILVA Parlano i commissari: “Danni irreparabili per l’intero Paese”

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EX ILVA Parlano i commissari: “Danni irreparabili per l’intero Paese”

Danni irreparabili per il personale, l’ambiente e tutto il Paese: a questo porterebbe la recessione dal contratto di ArcelorMittal secondo i commissari. Il 27 novembre l’udienza.

EX ILVA Parlano i commissari: “Danni irreparabili per l’intero Paese”. I commissari dell’ex Ilva nel ricorso d’urgenza presentato venerdì al Tribunale di Milano contro la richiesta di recesso dal contratto avanzata da ArcelorMittal hanno dichiarato che lo spegnimento degli impianti porterebbe “gravissimi rischi sul piano della sicurezza del personale preposto e dell’impatto ambientale”.

Il progetto di ArcelorMitttal di abbandonare Taranto causerebbe “danni irreparabili per l’intero Paese e per l’Unione Europea” ed è stato giudicato come “semplicemente strumentale alla dolosa intenzione di forzare con violenza e minacce un riassetto” che il gruppo ritiene non risponda più “ai propri interessi”.

Per il 27 novembre davanti al giudice Claudio Marangoni è stata fissata l’udienza sul ricorso.

Intanto il presidente del Tribunale di Milano, Roberto Bichi, invita l’azienda a non fermare gli impianti, “a non porre in essere ulteriori iniziative e condotte in ipotesi pregiudizievoli per la piena operatività e funzionalità degli impianti”.

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Rapina a Fiumicino: i dipendenti vengono sequestrati da uomini armati di pistola nascosti in banca durante l’arrivo

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Rapina a Fiumicino: i dipendenti vengono sequestrati da uomini armati di pistola nascosti in banca durante l’arrivo

Una rapina si è verificata in una filiale del Banco di Anagni a Fiumicino. Due ladri armati di pistola si sono introdotti nella banca, attendendo l’arrivo dei dipendenti per prenderli in ostaggio e ottenere il bottino.

Dettagli della rapina

Il fatto è accaduto nella mattinata di lunedì 24 febbraio 2025, intorno alle ore 8.20, poco prima dell’apertura della filiale. I due impiegati, entrando nella struttura, hanno incontrato i rapinatori vestiti di nero e con il volto coperto da passamontagna, che hanno minacciato i dipendenti con accento romano e sequestrato i loro telefoni. Dopo averli rinchiusi all’interno dei locali, i ladri hanno cercato il denaro.

La fuga dei rapinatori

Secondo le prime informazioni, il bottino ammonterebbe tra i 60 e i 70mila euro. Una volta ottenuta la somma, i due ladri sono fuggiti attraverso un buco scavato nel pavimento, che gli inquirenti ipotizzano possa essere stato utilizzato anche per entrare nella banca prima dell’apertura.

Le indagini in corso

Subito dopo la rapina, la Polizia Scientifica e la Squadra Mobile hanno avviato le indagini per rintracciare i due ladri e fare luce sulla dinamica dell’accaduto.

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Confisca definitiva di oltre 3 milioni di euro allo Stato tra ville, gioielli e denaro del Clan Casamonica

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Confisca definitiva di oltre 3 milioni di euro allo Stato tra ville, gioielli e denaro del Clan Casamonica

Il tesoro di Giuseppe Casamonica e del figlio Guerrino, detto Pelè, è stato confiscato dallo Stato. Il provvedimento di confisca è stato eseguito stamattina e riguarda beni immobili, denaro e oggetti di valore per oltre 3 milioni di euro.

Dettagli della Confisca

Tra i beni confiscati ci sono quattro immobili, inclusa una villa di lusso situata in via Roccabernarda 8, assegnata all’Azienda Pubblica Servizi per l'”Asilo Savoia”. Un altro immobile, la villa di via Flavia Demetria 90, storica residenza del clan, è ora gestita dalla Fondazione Pangea Onlus. Inoltre, una terza villa nel comune di Monterosi, in provincia di Viterbo, è stata destinata ad attività sociali locali. Oltre agli immobili, lo Stato ha acquisito anche oggetti di valore come mobili di pregio, argenteria, elettrodomestici, un’auto di lusso e denaro.

Azioni Legali e Contro la Criminalità

Il provvedimento si inserisce in un’operazione di polizia giudiziaria mirata a contrastare la criminalità organizzata e a recuperare patrimoni ottenuti illegalmente, per restituirli ai cittadini. Il sequestro dei beni risale al 16 giugno 2020 e fu disposto dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione in concomitanza con le ordinanze di custodia cautelare di venti membri del clan Casamonica. Le accuse contro di loro includono usura, esercizio abusivo del credito con estorsioni e intestazione fittizia di beni. Il Tribunale ha confermato il sequestro nel novembre 2021, rendendo la confisca definitiva lo scorso mese.

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