Cronaca
ROMA Grave perdita per la CRI: morta Maria Pia Fanfani

ROMA È morta Maria Pia Fanfani, seconda moglie di Amintore, leader storico della Democrazia Cristiana. Nata a Pavia il 29 novembre del 1922, era la penultima di sette figli.
Maria Pia Tavazzani dopo aver frequentato l’Accademia di Brera a Milano, nel 1942 sposa l’ingegnere Giuseppe Vecchi. Prese parte alla Resistenza come staffetta partigiana. La sua biografia racconta che, intercettata da una pattuglia tedesca, riuscì a sfuggire alla cattura. Nel 1975 Maria Pia in seconde nozze sposa Amintore Fanfani, anche lui vedovo. Nel 1983 diventa presidentessa del Comitato nazionale femminile della Croce rossa. Il suo sito registra decine di interventi umanitari che ha organizzato e promosso in Italia e all’estero.
La nota della CRI: “Con Maria Pia Fanfani se ne va uno degli esempi più autorevoli e appassionati ai principi umanitari e all’azione filantropica del nostro Paese. È stata da sempre una di noi. Una esponente di primo piano della Croce Rossa, anche a livello internazionale che ricordiamo per la grande passione e l’impegno attivo che la vide protagonista anche in numerose missioni umanitarie. La sua scomparsa rappresenta una perdita per tutta l’Associazione. In questo triste momento il nostro impegno è quello di trasmetterne la memoria come esempio anche per le nuove generazioni”.
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Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
Cronaca
Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

Nelle prime ore di venerdì 25 luglio 2025, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di droga, che ha coinvolto diverse province di Abruzzo, Lazio e Puglia. L’intervento, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, ha portato all’arresto di 12 cittadini italiani, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
L’indagine, denominata “End to End”, ha consentito di sgominare due distinti gruppi criminali, entrambi specializzati nell’importazione e nella vendita di ingenti quantitativi di droga. Le squadre mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, insieme ai reparti prevenzione crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia settentrionale, hanno eseguito le misure cautelari e sono attualmente in corso perquisizioni nelle abitazioni e negli altri luoghi riconducibili agli arrestati.
Oltre al traffico di stupefacenti, alcuni degli indagati sono gravemente sospettati di reati ulteriori come estorsione, tentato omicidio e corruzione, aggravando il quadro criminale dell’organizzazione. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore superiore a un milione di euro, ritenuti provento delle attività illecite.
L’azione della Polizia di Stato rappresenta un duro colpo al narcotraffico che alimenta la criminalità nelle regioni coinvolte, confermando l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto ai fenomeni mafiosi e alla diffusione della droga sul territorio nazionale.
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