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‘Mensa dei Poveri’: Lara Comi si difende

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‘Mensa dei Poveri’: Lara Comi si difende

Si sono tenuti gli interrogatori di garanzia, tra cui quello di Lara Comi, per gli arrestati nell’ambito dell’inchiesta ‘Mensa dei Poveri’.

L’ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi, da giovedì scorso ai domiciliari, accompagnata dal suo avvocato Gian Piero Biancolella si è recata a Palazzo di Giustizia per essere ascoltata dal gip Raffaella Mascarino nell’ambito dell’inchiesta ‘Mensa dei Poveri’.

Dopo l’interrogatorio l’avvocato ha fatto sapere che “utilizzando anche atti acquisiti dalla procura ma non presi in alcuna considerazione alcuni documenti ci consentono di affermare che a nostro avviso i reati contestati non sussistono. La Comi non si riconosce nella rappresentazione di soggetto che non ha rispetto delle regole. Ha risposto a tutto, è convinta di non avere commesso nessun reato. Dovete chiederlo direttamente a Nino Caianiello (l’ex coordinatore di Forza Italia a Varese arrestato a maggio, ndr) come mai abbia accusato Lara Comi. Anche il pm se l’è chiesto ma questa è una ipotesi che non spetta a me fare”.

Per ora dalla difesa nessuna richiesta al gip di revoca dei domiciliari dal momento che “sono stati forniti al giudice molti documenti. Degli elementi in fatto probatori e logici che potrebbero indurre un giudice a fare eventualmente valutazioni differenti”. Nel plico lasciato alla gip dalla difesa, “un trolley intero di documenti”. Ci sono le “trascrizioni delle registrazioni in cui riteniamo che l’avvocato Maria Teresa Bergamaschi abbia fatto affermazioni non veritiere. I documenti che dimostrano che l’ufficio stampa Marco Aliverti ha svolto l’attività regolarmente. E, infine, la richiesta del Parlamento europeo di chiarimenti sull’aumento dello stipendio” con relativa risposta e via libera. “Evidente che un magistrato debba valutare queste cose, noi abbiamo il tempo per decidere se proporre direttamente al giudice” la richiesta di revoca.

Per il gip Raffaella, la Comi ha mostrato “nonostante la giovane età, una non comune esperienza nel fare ricorso a collaudati schemi criminosi volti a fornire una parvenza legale al pagamento di tangenti, alla sottrazione fraudolenta di risorse pubbliche e all’incameramento di finanziamenti illeciti”. Si è avvalso invece della facoltà di non rispondere per via di problemi di salute e in quanto “molto provato”, Giuseppe Zingale, l’ex direttore di Afol in carcere da giovedì. L’avvocato di Zingale, Francesca Cramis, ha presentato documenti al gip e ha chiesto la revoca della misura cautelare. In subordine la concessione degli arresti domiciliari.

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Roma, lite e colpi d’arma da fuoco a Centocelle: 2 feriti

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Roma, lite e colpi d’arma da fuoco a Centocelle: 2 feriti

(Adnkronos) – Un litigio, spari e due feriti, ieri sera intorno alle 23.30 nel Parco di Centocelle a Roma. Un residente di zona ha riferito di aver sentito una lite di alcuni stranieri che, dopo alcuni spari d’arma da fuoco, si erano allontanati a bordo di auto. I carabinieri della stazione Roma Quadraro e quelli del Nucleo radiomobile di Roma sono intervenuti sul posto.  

Dagli accertamenti è emerso che, poco prima al pronto soccorso dell’ospedale Vannini, erano arrivati due uomini nordafricani con ferite superficiali provocate dall’esplosione di colpi d’arma da fuoco. Il primo è stato medicato per ferite alla gamba e alla mano, riportando 10 giorni di prognosi, e il secondo per ferite ai piedi, riportando 15 giorni di prognosi; entrambi non sono in pericolo di vita. 

I due, poco collaborativi, ascoltati nell’immediatezza dai carabinieri, hanno riferito di essere stati avvicinati da alcuni connazionali, uno dei quali, al culmine di una lite, avrebbe esploso diversi colpi d’arma da fuoco con una pistola. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della VII sezione del Nucleo investigativo di Roma che hanno eseguito i rilievi tecnico-scientifici. 

Fonte Verificata

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“Le strisce blu sono una stangata mascherata da riforma”. Dal Pigneto fino a Ostia, passando per la Garbatella

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“Le strisce blu sono una stangata mascherata da riforma”. Dal Pigneto fino a Ostia, passando per la Garbatella

Azione: “La nuova delibera sulla sosta è una misura vessatoria mascherata da riforma”

«Un intervento che si presenta come riforma, ma che nei fatti si traduce in un mero aggravio economico per i cittadini, senza affrontare in maniera strutturale il vero nodo della mobilità romana: la congestione del traffico».
Così, in una nota congiunta, si esprimono Flavia De Gregorio e Antonio De Santis, capogruppo e consigliere di Azione in Campidoglio, insieme ai consiglieri del I Municipio Giuseppe Lobefaro, Maurizia Cicconi e Sara De Dominicis.

Secondo gli esponenti del partito, la delibera approvata dalla Giunta Capitolina, su proposta dell’assessore Eugenio Patanè, rappresenta un’operazione di cassa camuffata da piano per il decoro urbano e la rotazione dei veicoli.

«Il provvedimento – spiegano – prevede l’introduzione di 30.000 nuovi stalli blu a pagamento, a fronte della cancellazione di 16.000 posti auto gratuiti in centro e nei quartieri dell’anello ferroviario. Una trasformazione che andrà a colpire in modo diretto residenti e lavoratori, costretti a sostenere costi ulteriori per sostare in aree dove fino a oggi era possibile parcheggiare gratuitamente».

Nel mirino della critica anche l’ampliamento della sosta tariffata in zone finora parzialmente o del tutto escluse dalla presenza di strisce blu: «Garbatella, Pigneto, Ostiense, San Paolo, Eur e persino Ostia saranno coinvolti in questa estensione indiscriminata, che penalizzerà ampie fasce della cittadinanza».

Particolare disappunto viene espresso infine per la trasformazione dei parcheggi di scambio in aree a pagamento anche nelle ore notturne: «Una scelta che snatura la funzione originaria di questi spazi, rendendoli simili a veri e propri garage a pagamento».

«Anziché investire con determinazione nel potenziamento del trasporto pubblico e in strategie efficaci per la riduzione del traffico – concludono i consiglieri – si preferisce adottare misure punitive e scarsamente risolutive. Questa non è la mobilità sostenibile di cui Roma ha bisogno. Per questo motivo chiediamo al sindaco Gualtieri e all’assessore Patanè di riconsiderare l’impostazione del piano, aprendo un confronto trasparente con i cittadini e le istituzioni municipali».

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