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Nike si separa da Amazon: colpa della contraffazione
Nike si separa da Amazon: colpa della contraffazione.
Nike si separa da Amazon. Il marchio non venderà più i suoi prodotti sulla piattaforma. Termina così una collaborazione iniziata nel 2017. “Nell’ambito degli sforzi di Nike per migliorare l’esperienza del consumatore attraverso relazioni dirette e personali, abbiamo deciso di porre fine alla nostra esperienza pilota con Amazon Retail“, ha affermato un dirigente Nike. Alla base del divorzio la contraffazione: tra le condizioni dell’intesa, stipulata a giugno 2017 dopo anni di rifiuto, c’era infatti il divieto, da parte del colosso dell’e-commerce, di vendere prodotti contraffatti e di accettare le vendite dei prodotti del gruppo attraverso intermediari. Nike continuerà comunque a utilizzare l’hosting cloud di Amazon Web Services per alimentare le sue app e i servizi di Nike.com. Un portavoce di Amazon ha invece preferito non commentare la notizia. Arrivata meno di un mese dopo la nomina di John Donahoe, che sostituirà Mark Parker all’inizio del 2020 come Ceo della Nike. Un avvincendamento non come gli altri: Donahoe è infatti ex numero uno di eBay, concorrente proprio di Amazon. Proprio il suo zampino avrebbe favorito la rottura. Che ora non si esclude possa allargarsi ad altri marchi.
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