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Patuanelli attacca Autostrade per l’Italia

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Patuanelli attacca Autostrade per l’Italia

Il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli attacca Autostrade per l’Italia, società responsabile del tratto del Ponte Morandi e controllata da Atlantia, holding che fa capo alla famiglia Benetton, insistendo sulla revoca delle concessioni autostradali.

Patuanelli attacca Autostrade per l’Italia: “C’è un’evidenza fattuale che non hanno fatto quello che dovevano fare”. E su quanto accaduto nel tratto dell’Autostrada dei Fiori tra Torino e Savona nell’orbita del gruppo Gavio, ha aggiunto: “Sulla rete autostradale gli investimenti sono fermi, i viadotti vengono chiusi, non è accettabile. C’è un procedimento in corso che si sta avviando a conclusione. Credo vada portato a termine nell’interesse generale del Paese”.

Il quotidiano Repubblica ricostruisce che anche il Pd si sta posizionando sulla linea del M5s. A chi affidare la gestione? Patuanelli risponde: “Per Autostrade, Anas è l’alternativa immediata, ma bisogna poi individuare le opzioni migliori. Non sono favorevole a un modello che fa gestire tremila km di autostrade allo stesso soggetto”. Il ministro ha parlato anche di altri temi. Due le crisi industriali sul tavolo. L’Ilva: “Posso garantire che ci sono le condizioni per sedersi a un tavolo per capire se c’è una soluzione comune con Mittal”. Più complicato il quadro per Alitalia: “La nazionalizzazione di Alitalia può non essere un evento negativo. Il problema è se la politica sarà in grado di individuare manager in grado di guidare l’azienda o solo manager trombati dalla politica?”.

Il percorso per rilanciare la compagnia, ha spiegato, potrebbe essere quello “di fare una struttura commissariale che abbia come obiettivo la ristrutturazione e poi la remissione sul mercato o la nazionalizzazione”. Prima di tutto però “bisogna agire fortemente sulla componente costo”. Infine sulla dura polemica sul fondo europeo salva-Stati: “Trovo surreale la polemica che sta facendo crescere la Lega perché su quel dossier c’è sempre stata un’interlocuzione con loro. Ma capisco che le ragioni della campagna elettorale permanente di Salvini portano a sragionare”. Tuttavia, ha aggiunto, “un rallentamento nelle posizioni credo che sarebbe una buona pozione”.

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