Cronaca
Roma Cinecittà Nuova rapina nei pressi del bar dell’omicidio

Roma Cinecittà Nuova rapina nei pressi del bar dell’omicidio.
Roma Cinecittà Nuova rapina nei pressi del bar dell’omicidio. A pochi giorni dall’uccisione di un bandito durante un tentativo di rapina al Caffè Europeo, la criminalità torna a colpire viale Antonio Ciamarra. Per la precisione, a poche centinaia di metri dal luogo del precedente reato. Nel mirino dei malvimenti è finito, poco dopo le 19:00 di ieri, un supermercato Eurospin. In due, armati di coltello, si sono introdotti nell’esercizio, facendo vivere a clienti e lavoratori veri e propri attimi di terrore.
A volto coperto da cappello e sciarpa e con accento romano, i ladri sono entrati nel civico 211 ed hanno minacciato i dipendenti. Dopo aver preso il denaro contenuto nelle casse, ancora da quantificare, si sono dati alla fuga. Immediatamente avvisati, sul posto sono intervenuti gli agenti delle Volanti e del Commissariato Romanina della Polizia di Stato.
Fortunatamente non ci sono stati feriti, a differenza di quanto accaduto al Caffè Europeo, sito al civico 186 della stessa strada. Un colpo concluso con la morte di uno dei banditi ed il ferimento con un colpo di pistola del titolare del bar. A finire in manette era stato poi il complice della vittima, che aveva esploso i colpi di pistola uccidendo l’amico e ferendo il 56enne.
Cronaca
Un intervento provvidenziale di un condomino in un momento drammatico

Marta (il nome è di fantasia) ha subito un’aggressione violenta in un ascensore di un condominio a Roma, vicino a viale Marconi. Due giorni dopo l’incidente, la giovane, che non riesce più a parlare per le grida disperate di aiuto, racconta l’accaduto alle sue amiche al bar sotto casa, cercando di “provare a dimenticare quell’inferno”.
L’incubo nell’ascensore
Marta stava tornando a casa dopo il lavoro e, felice di avere più tempo per passeggiare con il suo cane Orazio, ha incontrato un uomo nel condominio. Inizialmente lo ha scambiato per un ospite e lo ha lasciato entrare nell’ascensore. Una volta all’interno, l’uomo ha bloccato l’ascensore, l’ha attaccata minacciandola con un coltello e ha iniziato a colpirla. Nonostante tentasse di difendersi, Marta si è trovata impossibilitata a scappare, bloccata tra i due piani. Ricorda: “Urlavo a più non posso nella speranza che qualcuno potesse sentirmi”.
L’intervento provvidenziale
Le urla di Marta hanno richiamato l’attenzione di un vicino di casa, che ha cercato di aiutarla. All’udire il clamore, l’aggressore ha deciso di fuggire, riportando l’ascensore al piano terra. Marta, nonostante le ferite, gli è corsa dietro, preoccupata che la situazione fosse premeditata. “Credo che non fosse la prima volta che entrasse lì”, afferma, intuendo che l’uomo avesse già studiato il condominio.
Le conseguenze e la lotta per recuperare
Due giorni dopo la violenza, Marta non riesce ancora a riprendersi. Non dorme e l’incubo la tormenta, ma ha chiesto ai medici di tornare a lavoro per cercare di distrarsi. Confessa: “Una cosa simile non si supera facilmente”. Pur non avendo mai vissuto situazioni simili prima, teme che l’aggressore possa colpire ancora e spera in un’intervento della polizia per fermarlo.
Cronaca
Uccisione a Nettuno, arrestato un giovane di 28 anni

Gli agenti della squadra Mobile di Roma hanno arrestato un 28enne originario di Nettuno, ritenuto l’autore dell’omicidio di Cosimo Ciminiello, ucciso a 37 anni con un colpo di pistola al petto nella notte tra il 22 e il 23 marzo scorso. Ciminiello, incensurato e originario di Modugno, era diventato padre da pochi mesi.
Le indagini
Il delitto è avvenuto quando due sicari a bordo di un’auto hanno aperto il fuoco in strada, a pochi passi dal parco Palatucci. Gli investigatori, coordinati da Giuseppe Pititto, hanno rapidamente avviato le indagini, acquisendo filmati delle telecamere della zona, che hanno portato all’arresto del presunto responsabile in dieci giorni.
Origine del conflitto
Le indagini, condotte dalla procura di Velletri con la partecipazione del commissariato di Anzio, si sono focalizzate sul mondo dello spaccio. Gli investigatori hanno interpellato inizialmente la convivente di Ciminiello per capire se avesse avuto discussioni con qualcuno, raccogliendo poi testimonianze da familiari e amici, le quali hanno fornito versioni contraddittorie, ma utili per le indagini.
Prove raccolte
Il sospettato è stato incastrato dalle immagini delle telecamere, che lo riprendono mentre fugge in macchina dopo aver sparato un colpo di calibro 22. Ulteriori approfondimenti hanno indicato che Ciminiello potrebbe essere stato ucciso per non aver onorato un debito di droga.
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