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Cronaca

ROMA MONTE MARIO Cinghiali tra i cassonetti aggrediscono una donna

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ROMA MONTE MARIO Cinghiali tra i cassonetti aggrediscono una donna

ROMA MONTE MARIO Cinghiali tra i cassonetti aggrediscono una donna.

ROMA MONTE MARIO Cinghiali tra i cassonetti aggrediscono una donna. E’ solo l’ultima degenerazione delle liti degli animali per i rifiuti, ormai sempre più emergenza. L’episodio si è verificato ieri mattina, mentre la signora portava a spasso il suo cagnolino in via Giuseppe Allievo. Risale invece a qualche giorno fa la testimonianza di un’altra residente, un video in cui si vedono due ungulati adulti in battaglia per un sacchetto dell’immondizia in via Giovanni Taverna. «Non si può continuare a vivere con il terrore, i cinghiali sono sotto casa, ormai non hanno più paura di nulla, assaltano i cassonetti e si litigano i sacchi dell’immondizia non ritirata» racconta un’altra abitante. «Quella signora si è salvata per miracolo, siamo prigionieri in casa, vengono attirati dai rifiuti» fa eco Gianluca Gaeta, residente che ha promosso due esposti contro Ama e Comune sulla mancata raccolta dei rifiuti. Gaeta sta organizzando anche una maxi class action per chiedere alla Commissione tributaria provinciale il rimborso della Tari. «In mille hanno aderito» spiega. Le liti oltretutto avvengono in una via trafficata, non lontani da una scuola, l’Istituto Comprensivo Stefanelli. Gli animali, spesso accompagnati da cuccioli, si contendono i sacchetti presi arrampicandosi sui secchioni. Scene di ordinaria follia a Roma Nord, vicino alla riserva Naturale dell’Insugherata. La giunta Raggi aveva provato a metterci una pezza lo scorso 27 settembre, con la delibera numero 190, con cui si autorizzava la prima cittadina a firmare lo schema di Protocollo d’Intesa tra Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma Capitale e Campidoglio “Per la gestione del cinghiale nel territorio di Roma Capitale”. Una firma che però al momento ancora non c’è, tenendo così in stallo il piano di contenimento.

INTANTO ALLERTA METEO ARANCIONE SU ROMA E LAZIO

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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