ROMA Neonato morto per latte in vena, assolta l’infermiera.
ROMA Neonato morto per latte in vena, assolta l’infermiera. La donna era accusata di omicidio colposo per aver provocato la morte del piccolo. Al quale, nato prematuro e deceduto all’ospedale San Giovanni di Roma nel giugno 2012, iniettò per errore del latte al posto della soluzione fisiologica. Il verdetto – riporta La Repubblica – è con formula piena “perché il fatto non sussiste“. Stando alla perizia del medico legale, infatti, l’errore è accaduto nel turno successivo, tre ore dopo l’uscita dal servizio dell’infermiera. La quale, sin dall’iscrizione nel registro degli indagati e per tutta la durata del processo, si è sempre dichiarata estranea al fatto. Ora toccherà agli investigatori far ripartire la ricerca del responsabile materiale, a ben sette anni dalla tragedia.
Condannato invece a dieci mesi di reclusione l’allora direttore sanitario. L’accusa a suo carico è omissione di referto. Una condanna che si aggiunge a quelle già inflitte in Appello ad altri due medici e due infermieri. Costoro non avrebbero infatti informato la mamma (e poi anche l’autorità giudiziaria) dello scambio dei sondini, impedendole di richiedere l’autopsia.