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ROMA Raggi: “4 mln per bonifica parco Centocelle, Lunghezza e monte Stallonara”

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ROMA Raggi: “4 mln per bonifica parco Centocelle, Lunghezza e monte Stallonara”

Verranno stanziati circa 4 milioni di euro per la bonifica delle aree del Parco di Centocelle, di Monte Stallonara e dell’ex discarica di Lunghezza. È stata firmata una convenzione tra Roma Capitale e il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Tutto questo rientra nell’ottica dello svolgimento di indagini ambientali, interventi di messa in sicurezza e bonifica delle tre aree. Sono previsti gli stanziamenti di 500mila euro per la bonifica del Parco di Centocelle, di oltre 3 milioni per l’ex discarica di Lunghezza e di circa 240mila euro per Monte Stallonara. L’accordo prevede che il Provveditorato si impegni nelle attività di stazione appaltante, nel coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, nella direzione lavori e nelle operazioni di collaudo, con oneri a carico della Direzione rifiuti di Roma Capitale.

Quest’ultima, dal canto suo, procederà a liquidare le spese con i fondi messi a disposizione. Inoltre, in riferimento all’appalto aggiudicato, provvederà alla liquidazione degli stati di avanzamento lavori e dei relativi certificati di pagamento a seguito di acquisizione di regolari fatture elettroniche e della documentazione amministrativo-contabile del Provveditorato. Finalmente verranno indagate, e se necessario, secondo normativa vigente, bonificate aree di Roma in cui abbiamo registrato forti problemi legati allo smaltimento di rifiuti, in diversi casi illecito. Da tempo i cittadini chiedevano un intervento da parte delle istituzioni e questa è la nostra risposta concreta: circa 4 milioni per bonificare zone come quella di Monte Stallonara, quella dell’ex discarica di Lunghezza e, infine, il Parco di Centocelle in cui per decenni sono stati smaltiti illecitamente rifiuti di ogni genere” dichiara la sindaca di Roma Virginia Raggi.

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Meteo beffardo a Roma e Lazio: Pasqua e Pasquetta asciutte, fine delle solite piogge tradizionali

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Meteo beffardo a Roma e Lazio: Pasqua e Pasquetta asciutte, fine delle solite piogge tradizionali

È ufficiale: a Roma e nel Lazio, le previsioni meteo stanno per ribaltare tutto per Pasqua e Pasquetta, con un bel sole che promette di rovinare i piani di chi sperava in una scusa per stare a casa. Niente pioggia, solo cieli sereni e forse qualche politico che si gode la festa senza dover "lavorare" – perché sapete, in Italia le feste comandate sono sacre, soprattutto se c’è da evitare le domande scomode. #MeteoRoma #Pasqua2025 #LazioSoleggiato #PrevisioniVirali

Le previsioni meteo per Roma e il Lazio indicano un cambiamento radicale nei prossimi giorni, con condizioni che passeranno da variabili a decisamente favorevoli per le celebrazioni pasquali. Secondo gli esperti, il tempo si stabilizzerà proprio in tempo per il weekend lungo, eliminando ogni rischio di acquazzoni.

Cambiamenti Attesi

Gli aggiornamenti meteorologici confermano che "cambia tutto a Pasqua e a Pasquetta, non piove", come riportato dalle fonti ufficiali. Questo significa temperature in rialzo e un cielo limpido, ideale per picnic e gite fuori porta, ma che potrebbe anche esporre i soliti ritardi infrastrutturali della città al pubblico scrutinio – pensate a quei bus che non passano mai, proprio quando tutti vogliono uscire.

Impatto sulle Celebrazioni

Con il bel tempo garantito, gli eventi tradizionali come le scampagnate di Pasquetta potrebbero attirare più folla del previsto, trasformando le vie di Roma in un caos colorato. "Non piove" è una promessa che solleva gli spiriti, ma attenzione: in una città dove il traffico è già un’arte, questo sole extra potrebbe far emergere discussioni su chi gestisce davvero le cose quaggiù.

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L’abbacchio romano è solo un’etichetta: metà degli agnelli per Pasqua arriva dall’estero

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L’abbacchio romano è solo un’etichetta: metà degli agnelli per Pasqua arriva dall’estero

A Pasqua, l’iconico abbacchio romano si rivela un’illusione: il 50% degli agnelli venduti come “tradizionali” arriva dall’estero, tradendo le radici locali e riempiendo i piatti con carne importata. È una beffa per i buongustai e un colpo alla sovranità alimentare, dove il “made in Italy” è solo una etichetta comoda. #PasquaTradizione #AgnelloFalso #FoodScandal

In Italia, la Pasqua è sinonimo di abbacchio, l’agnello giovane che dovrebbe simboleggiare la cucina romana autentica. Ma quest’anno, i dati rivelano una realtà scomoda: la metà degli agnelli consumati proviene da paesi esteri, spesso allevati in condizioni che ignorano i rigidi standard locali. È come se la tradizione fosse diventata un prodotto globale, con i consumatori ignari di pagare per un’illusione.

La tradizione sotto attacco

Mentre i romani si vantano del loro abbacchio come emblema di purezza gastronomica, l’afflusso di importazioni sta diluendo il sapore autentico. Mercati e macellerie traboccano di carne che viaggia migliaia di chilometri, sollevando domande su qualità e sostenibilità. “A Pasqua il 50% degli agnelli arriva dall’estero”, un fatto che fa storcere il naso ai puristi, esponendo come il marketing locale copra pratiche commerciali discutibili.

Impatto sull’economia locale

Gli allevatori italiani lamentano la concorrenza sleale, con prezzi più bassi che favoriscono l’importazione a scapito del prodotto nazionale. Questo non è solo un affare di gusto, ma un colpo all’economia rurale, dove famiglie contadine lottano per competere. Senza interventi, la Pasqua romana rischia di perdere il suo carattere, diventando un banchetto globalizzato che ignora le radici.

Prospettive per il futuro

Esperti del settore agricolo avvertono che, senza regolamentazioni più severe, il fenomeno potrebbe espandersi. “L’abbacchio romano solo di nome” non è solo una critica, ma un campanello d’allarme per consumatori e politici, che devono interrogarsi su cosa significhi davvero “autentico” in un mondo di catene globali.

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