Cronaca
ROMA Ubriachi in auto con la figlia di tre anni

ROMA Monte Mario Sorpresi ubriachi in auto con la figlia di tre anni adagiata sul sedile posteriore. A dare l’allarme ai carabinieri un autista del bus 980.
Ubriachi in auto con la figlia di tre anni. Il conducente di un mezzo Atac, in transito in via Franco Basaglia, si è trovato davanti un’auto ferma di traverso in mezzo alla strada. Fuori dalla vettura un trentacinquenne dell’Ecuador residente a Roma che urlava e si agitava. I carabinieri arrivati sul posto si sono resi conto che l’uomo era sotto l’effetto dell’alcool e alla loro vista si è scagliato contro i militari aggredendoli.
Una volta bloccato, i carabinieri hanno trovato nell’auto, sul sedile del passeggero, la moglie in stato di semi incoscienza per abuso di alcol. Sul sedile posteriore, invece, una bimba di 3 anni che dormiva. A quel punto per l’ecuadoregno è subito partita la denuncia a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Sequestrata l’auto che era anche senza assicurazione. Il tutto inoltre verrà segnalato ai servizi sociali.
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NUOVA NORMATIVA – OBBLIGO SEGGIOLINI ANTIABBANDONO
Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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