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Vittime violenza — 2,5 miliardi tra donne e bambini

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Vittime violenza — 2,5 miliardi tra donne e bambini

A livello mondiale, ogni anno un miliardo e duecento milioni di donne subiscono violenza e cinquantamila vengono uccise da componenti della propria famiglia. Spesso i maltrattamenti sulle donne si consumano alla presenza dei figli. A livello globale, circa 3 bambini su 4 (pari a circa il 75%) risultano essere stati vittime nell’anno precedente di almeno una forma di violenza. Si tratta di 1,3 miliardi di bambini, e il 90% di questi maltrattamenti resta sconosciuto”. Questi i dati diffusi da “Making the Connection”, la pubblicazione realizzata da World Onlus che offre un’inedita chiave di lettura della violenza contro donne e bambini. “In Italia, le donne che hanno subito violenza almeno una volta nella vita rappresentano numericamente la somma della popolazione di Roma, Milano, Napoli, Torino e Palermo messe insieme. Di queste, la maggior parte ha subito atti di violenza consumati tra le mura domestiche.

Oltre 6 milioni sono le donne vittime di violenza in Italia, e in 8 casi su 10 (contro i 6 su 10 a livello globale) le stesse muoiono per mano di un partner, ex partner o familiare. Come evidenziano i dati, la violenza sulle donne e la violenza sui bambini/e sono unite da 6 livelli di interconnessione. Condividono infatti numerosi fattori di rischio, hanno origine dalle stesse norme sociali e culturali, hanno conseguenze comuni, cumulate e combinate, si verificano in maniera concomitante, si trasmettono di generazione in generazione e spesso si sovrappongono nell’adolescenza. Pertanto richiedono l’adozione di una visione comune che sappia riconoscere i punti di connessione e condivisione tra i due fenomeni, e che tenga conto di tale complessità” La presentazione della pubblicazione ha avuto luogo alla Camera dei Deputati alla presenza, tra gli altri, del presidente WeWorld Onlus Marco Chiesara.

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.

Incendio e fuga di fumo

Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.

Condizioni critiche del personale

La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

Durante la sfilata della 73esima edizione del Carnevale Ciociaro Pontecorvese a Pontecorvo, provincia di Frosinone, un carro allegorico ha preso fuoco, generando panico tra i presenti. Tre persone, tra cui una donna e due bambini, sono rimaste ferite, mentre un carabiniere ha riportato una lieve ustione.

Incendio del carro allegorico

Le prime indagini indicano che l’incendio potrebbe essere stato causato da un corto circuito dell’impianto elettrico. Tuttavia, si è successivamente ipotizzato che il rogo possa essere originato da un servizio di effetti scenici che utilizzava fiamme. Testimoni affermano che le fiamme sarebbero state più alte del previsto e, a causa del vento, hanno investito un pupazzo di cartapesta, innescando il fuoco.

Dettagli sui feriti

Tra i tre feriti figurano la moglie e il figlio di chi ha allestito il carro, colpiti mentre si trovavano all’interno della struttura. I feriti sono stati trasportati all’ospedale di Cassino: un bambino e la donna sono stati dimessi con ustioni ritenute non gravi, mentre l’altro bambino ha riportato ustioni più significative, ma non si trova in pericolo di vita.

Inoltre, un carabiniere ha subito una leggera ustione al collo a causa di residui di resina bruciata, secondo quanto riportato dall’agenzia LaPresse.

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