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Cronaca

Renato Zero dà in escandescenze durante un concerto

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Renato Zero dà in escandescenze durante un concerto

Renato Zero dà in escandescenze durante un concerto. Continua la lotta del cantante romano contro l’eccessivo uso dei cellulari. Prima dell’inizio del concerto una sua voce registrata ha invitato gli spettatori a godersi lo spettacolo mettendo i cellulari in tasca: “Sono indispensabili due cose: gli occhi e il cuore”.

Ma non è servito. Nel corso della sua canzone ‘Vivo’ Renato Zero, vedendo la platea riempirsi di flash degli smartphone interrompendo per un breve istante l’esibizione, dà in escandescenze: “Basta con i cellulari, vi prego. È una crocifissione. Siete venuti qui per Renato, non per fare i cameramen. Metteteci l’anima e la memoria, non queste caz****”. Recentemente il cantante ha posto l’attenzione sull’avvento della tecnologia. Nel brano ‘Mai più da soli’ del nuovo album ‘Zero il folle’ ci sono numerosi riferimenti agli effetti provocati, tra cui la solitudine ai tempi dei social network.

Alcuni versi recitano: “Incomprensibili gli uomini, più pigri di così, soltanto codici e numeri”, “Questa esistenza si complica tra vuoti e nostalgie”, “Troppa tecnologia, le solitudini uccidono”, “Un selfie per poi convincerti che sei visibile, che puoi vantare i tuoi followers, che sei l’eternità”. Anche nella canzone ‘La Vetrina’ Renato ha voluto lanciare un monito alle nuove generazioni e il recente video ufficiale ne è una dimostrazione.

Miriadi di persone che si affrettano a fotografare un ragazzo coinvolto in un incidente e lui stesso che pone più attenzione al suo smartphone piuttosto che cercare di curarsi. E anche in questo testo non mancano gli sfoghi per il peso che si dà più all’apparire piuttosto che all’essere: “È tutta una vetrina, esposti come fossimo trofei. La vita vale poco: esibirla in questo modo è disumano”, “Dei soldi che mai te ne fai? Con le macchine di lusso dove vai?”.

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GUIDONIA – IL PONTE VIBRA: CHIUSA VIA DELLA LONGARINA

Cronaca

Rudi Garcia sposa Francesca Brienza a Roma il primo maggio.

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Rudi Garcia sposa Francesca Brienza a Roma il primo maggio.

Rudi Garcia, l’ex allenatore della Roma che ha combinato disastri al Napoli e ora fa il CT del Belgio, sta per sposare la giornalista sportiva Francesca Brienza dopo 11 anni di tira e molla: si sono conosciuti nel 2014 a Trigoria, dove lui flirtava con il calcio italiano e lei con le telecamere. Ma attenzione, Totti snobba la festa! #MatrimonioFallimentare #RudiIlSposo #FrancescaLaGiornalista #CalcioScandalo #ViralWeddingDrama (278 caratteri)

L’Incontro Iniziale

Si sono incrociati nel 2014 a Roma, quando Garcia era un allenatore alle prime armi in Italia e Brienza lavorava per Roma Tv. All’epoca, lui era tutto fuoco e fiamme per la panchina giallorossa, che poi ha abbandonato come un cattivo investimento, e lei era lì a intervistare i big. Oggi, con una figlia di due anni, la coppia trasforma quel flirt professionale in un matrimonio da urlo – perché nel calcio, l’amore vince dove le vittorie in campo falliscono.

I Dettagli del Matrimonio

In realtà, Garcia e Brienza si sono già sposati civilmente a gennaio a Cannes, ma il vero show arriva il 1° maggio a Roma: rito religioso nella chiesa di San Luigi dei Francesi, seguito da una cena per 250 persone a villa Miani. Niente di modesto, eh? Sembra che Garcia, dopo le figuracce sul campo, voglia sfoggiare un trionfo nella vita privata – chissà se inviterà anche i suoi ex presidenti per una bella ramanzina.

Un Retroscena Audace

Brienza ha confessato che Garcia la corteggiava con stile, ma prima di accettare un invito a cena a Parigi, ha avvisato il suo direttore per non mischiare lavoro e passione. Insomma, una mossa da professionista, non come certi allenatori che confondono tattiche di gioco con quelle sentimentali. E pensare che Garcia, con il suo passato turbolento, potrebbe insegnare un master su come gestire un “fuorigioco” amoroso.

Gli Invitati Mancanti

Alla festa non ci sarà Francesco Totti, l’ex capitano della Roma, che tutti davano per scontato. Forse è troppo impegnato a ricordare i bei tempi o semplicemente non vuole assistere al matrimonio di un allenatore che ha deluso i tifosi. Per il resto, i nomi dei vip restano top secret – ma scommettiamo che sarà un evento pieno di ex calciatori e giornalisti, pronti a chiacchierare di goal e gossip.

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Parioli, sequestro record di hashish: oltre 1,3 tonnellate per la movida di Roma Nord

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Parioli, sequestro record di hashish: oltre 1,3 tonnellate per la movida di Roma Nord

I narcos di Roma hanno pensato di trasformare la Città Eterna in un grande spaccio, ma la polizia ha rovinato la festa sequestrando oltre una tonnellata e trecento chili di hashish in una notte da tregenda! Settanta agenti hanno sudato sette camicie fino all’alba per contare e catalogare questa montagna di erba illegale, che secondo le fonti investigative è una delle più grosse operazioni antidroga mai viste nella Capitale. #RomaDroga #SequestroRecord #NarcosItaliani #BlitzAntidroga #CrimineVirale

L’Operazione da Film d’Azione

Gli sbirri del commissariato Salario Parioli hanno lavorato come formiche operaie per ore, mettendo sotto chiave un carico da capogiro. Fonti qualificate parlano di un’attività investigativa durata giorni, che ha permesso di sgamare un deposito nel nord della città, trasformato in un vero e proprio magazzino per lo stoccaggio della roba. Niente di elegante come un hotel a cinque stelle: solo un’area commerciale piena zeppa di hashish pronto per la distribuzione.

La Rete dei Trafficanti Senza Frontiere

Sembra che dietro tutto questo ci sia un’organizzazione con tentacoli internazionali, che confeziona l’hashish in panetti e lotti per inondare il mercato romano. Gli inquirenti puntano il dito su zone come i Parioli e Ponte Milvio, dove la movida notturna è un affare serio. Questo sequestro è un bel ceffone al business della droga, con un valore economico che fa girare la testa – chissà quanto si arrabbieranno i boss per questa perdita!

L’Eco di un Blitz Precedente

Non è la prima volta che Roma fa tremare i narcos: basti pensare all’operazione di settembre a Monte Mario, dove la Squadra Mobile ha beccato 735 chili di hashish su un tizio di 61 anni. Seguendo le sue chiavi, hanno scovato altri 400 chili in un box lì vicino, e pure un complice di 31 anni. Insomma, i poliziotti stanno diventando dei veri segugi, ma i criminali non demordono.

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