Politica
Autostrade per l’Italia Conte: “Maxi indennizzo? Non lo permetterò”. Di Maio insiste
Autostrade per l’Italia “Le norme del milleproroghe sulle concessioni autostradali non vogliono essere punitive o penalizzanti per i concessionari ma introdurre un regime più trasparente”, lo dice Giuseppe Conte.
Dopo la lettera di Aspi Conte riguardo Autostrade per l’Italia osserva: “Non si potranno più applicare, tuttavia, norme di favore come quelle invocate da Atlantia che anche in caso di grave inadempimento pretenderebbe un indennizzo di decine di miliardi. Non lo permetterò”.
Conte sottolinea che riguardo alla revoca della concessione è ancora tutto da decidere: “Non credo affatto che le norme introdotte nel decreto ‘milleproroghe’ creino problemi al sistema. Anche perché non abbiamo disposto la revoca o la decadenza di nessuna concessione. Introduciamo un regime più uniforme e trasparente. Ricordo che c’è una relazione della Corte dei Conti molto critica sul sistema delle concessioni che segnala squilibri che creano incertezza giuridica e che comunque avvantaggiano i privati e danneggiano lo Stato. C’era l’esigenza di intervenire per disciplinare, in caso di decadenza o revoca, procedimenti più trasparenti che richiamino direttamente il diritto comune dei contratti pubblici”.
Il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, dichiara che sulla revoca della concessione ad Aspi si deciderà a gennaio e che non ci sarà “nessun esproprio proletario”: “Nessuna nazionalizzazione o vendetta. Vogliamo solo che le regole siano uguali per tutti. È così sbagliato in una democrazia liberale?”.
Per Luigi Di Maio non ci sono alternative alla revoca: “Abbiamo 43 vittime. Famiglie che ancora piangono. Indagini e perizie che ci dicono che Autostrade non ha provveduto adeguatamente alla manutenzione del ponte Morandi nonostante fosse a conoscenza dei rischi. È gravissimo, non c’è altra soluzione alla revoca della concessione, mi sembra evidente. Su questo il governo è compatto e se qualcuno la pensa diversamente aspetto di ascoltare le loro motivazioni, sono curioso. Qui il punto è che non bisogna aver paura di combattere un colosso. Lo Stato va protetto e la regola chi sbaglia paga deve valere per tutti. Con Conte abbiamo la stessa linea”.
“Quella di Aspi è tra le letterine che non vorresti mai vedere. Siamo dalla parte del governo che sta cercando di mettere una pezza ad anni e anni di inadeguatezza nell’affidamento dei nostri beni pubblici. Pensiamo che le minacce siano un bruttissimo segnale in democrazia e che l’etica imprenditoriale, in questo caso, debba fare ancora molti passi avanti”. Lo scrive in una lettera di Natale aperta Egle Possetti, del comitato Vittime Ponte Morandi.
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